La festa dei Krampus, fra mito e mistero l'uomo si fa "mostro"

In migliaia in montagna alle sfilate delle creature vestite di pelli e catene. Secondo la leggenda accompagnano san Nicolò mentre fa visita ai bimbi
Pontebba 8 dicembre 2014 krampus Copyright Petrussi Foto Press TURCO MASSIMO
Pontebba 8 dicembre 2014 krampus Copyright Petrussi Foto Press TURCO MASSIMO

TARVISIO. Le loro esibizioni calamitano dal giorno di San Nicolò all’Epifania in Valcanale migliaia di persone. La loro fama oltrepassa i confini, per loro sono in atto battaglie legali, a volte sono finiti “dietro la lavagna” per la loro irruenza durante le sfilate: ecco i Krampus, nome della tradizione tedesca legata a San Nicolò.

Anche ieri a Pontebba migliaia di persone hanno assistito alla loro sfilata di questi mostri, diavoli, strani personaggi che arrivano dalla storia e conservano anno dopo anno intatto il loro fascino. Ecco chi sono.

Dalla notte dei tempi I Krampus escono dalla notte dei tempi ogni 5 dicembre, la vigilia di San Nicolò, si dice a caccia di bambini cattivi, diffondendo paura con le loro impressionanti maschere di diavoli o meglio di creature inverosimili di mezzo uomo e mezzo animale, vestiti di pelli dal lungo pelo, in genere di pecora e di capra, ma anche simili a quelle dell’orso e adornati da catene e con la dotazione dell’immancabile frusta di vimini e di campanacci.

Per creare l’atmosfera infernale fanno poi uso del fuoco, torce e falò nei luoghi, in genere le piazze, dove si ritrovano. In Valcanale escono al seguito di San Nicolò impegnato nel giro fra le case a recare i doni ai bimbi che dal personaggio vescovile si sentono maggiormente protetti e nello stesso tempo, davanti alle figure infernali, sono anche più propensi ad accogliere le raccomandazioni a fare i bravi.

Chiaramente questa rappresentazione popolare del bene che contrasta il male riserva qualche delusione ai discoli, ovviamente rarissimi, se non proprio introvabili nell’età della fanciullezza, che invece dei dolciumi ricevono carbone e fruste. Ma per questi basta una preghiera recitata in ginocchio e dalla gerla di San Nicolò spunta, oltre al classico pan dolce a forma di krampus, il regalo anche per loro. Così nella tradizione, ma ai giorni nostri, la manifestazione è divenuta un piacevole spettacolo cui assistere anche per i grandi.

In migliaia alle sfilate E almeno in tremila, i linea con le ultime edizioni dell’evento, hanno affollato piazza Unità e via Roma a Tarvisio la sera di venerdì. E in centinaia non hanno voluto perdersi anche quanto sono stati capaci di allestire a Tarvisio Centrale e soprattutto a Rutte Piccolo, dove i Krampus sono usciti, in un scenario incredibile, dalla Foresta.

Il mito delle “terrificanti” creature
Pontebba 8 dicembre 2014 krampus Copyright Petrussi Foto Press TURCO MASSIMO

Più San Nicolò che diavolacci, invece, a Camporosso, Fusine e a Cave del Predil (dove domenica sera i Krampus sono usciti dalle viscere della miniera davanti a duemila persone). A Pontebba, invece, è la casa degli Spitz Parkli. Così chiamano infatti i Krampus nella cittadina che, fino al 1918, era terra di confine, con la parte oltre il ponte sul torrente Pontebbana nell’Impero austroungarico dove regnavano S.Nicolò e i Krampus e, quella a valle del Fella, nel regno d’Italia che in dicembre faceva festa il 13, il giorno di Santa Lucia.

Pontebba, la sfilata dei Krampus

Nel tempo, anche a Pontebba ci si è indirizzati a festeggiare San Nicolò e a tramandare la tradizione dei Kampus. Anche a Malborghetto e a Fusine un tempo, come racconta lo storico Raimondo Domenig, si usava il termine Spitz Partl per definire i diavoli e chiaramente al giorno d’oggi Krampus ha messo d’accordo i più. I Krampus, travestimento di esclusiva prerogativa maschile, stimolano i giovani a impegnarsi nella creazione della maschera e nella scelta dell’abbigliamento. E un tempo la preparazione delle maschere (alle volte, intagliate nel legno a mano) era anche un’occasione d’incontro per darsi una mano l’un l’altro. Oggi, invece, con le maggiori disponibilità finanziarie, si possono trovare in commercio nella vicina Austria bellissimi costumi che, tuttavia, costano anche cifre superiori al migliaio di euro. I gruppi in Valcanale non sono pochi. Ogni paese ne ha uno. Tarvisio fa eccezoione con due gruppi: quello del Centro e quello di Tarvisio Basso.

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