La Festa dei popoli: questione di soldi. Petiziol vuole Gorizia FOTO
CORMÒNS. Possiamo dirlo: è questione di soldi, argent, vil denaro. Ieri, il sindaco cormonese Luciano Patat si era detto disponibile a riabbracciare la Festa dei popoli della Mitteleuropa con un aiuto non finanziario, bensì di forza-lavoro, volontariato, entusiasmo. Oggi, Paolo Petiziol, creatore della kermesse, ringrazia Patat ma fa capire che senza soldi non si va da nessuna parte. «E poi, la location perfetta è il castello di Gorizia», aggiunge.
Petiziol, come risponde a Patat?
«Lo ringrazio. Il suo è stato un bel gesto, che apprezzo con sincerità. Vero è anche che il sindaco di Cormòns dice di ridimensionare la festa. Ma non è il nostro programma. Se dobbiamo organizzarla, è giusto mantenerla ai livelli degli anni passati. Altrimenti, non avrebbe senso».
Dopo l’annuncio dello stop, quali reazioni ci sono state?
«Sono stato travolto da una marea di mail di persone che mi incitano a non mollare. Persino dalla Spagna si sono fatti sentire, esprimendomi vicinanza».
Ci sono possibilità di dialogo con la Regione?
«Sì. Nei prossimi giorni, subito dopo l’assestamento di bilancio, avrò un incontro con l’assessore alla cultura Gianni Torrenti. Però, deve essere chiara una cosa: anche se la Regione decidesse di implementare gli stanziamenti, non c’è più il tempo materiale per organizzare la Festa dei popoli così come la facciamo ogni anno: i gruppi vanno “prenotati” già a gennaio».
Alternative?
«A quel punto, si potrebbe promuovere un bel concerto per mantenere vivo l’appuntamento, lavorando per l’edizione del 2014, che tornerebbe ad avere gli storici e consueti connotati».
Ci sono spiragli, dunque?
«Ci sono spiragli nella misura in cui la Regione rinforzi gli scarni finanziamenti previsti per quest’anno. Se dovessero essere implementati, lo ripeto, potremmo puntare quest’anno su un concerto».
Che vedrebbe protagonisti?
Si potrebbe invitare l’orchestra del Friuli Venezia Giulia con un programma, ad esempio, di musiche di Strauss».
Insisto: Patat dice che la festa si può anche ridimensionare...
«Sarebbe un errore sminuire un meeting internazionale che si è meritato il plauso della Commissione europea per la cultura e il ripetuto apprezzamento del Santo Padre Benedetto XVI. Non possiamo pensare di sostituire la manifestazione con qualcosa di più di una bicchierata. Non sarebbe giusto nemmeno nei confronti dei prestigiosi ospiti che storicamente vengono nella nostra terra».
Mettiamo che le cose vadano per il verso giusto: è pronto a rientrare a Cormòns?
«Non me ne voglia il sindaco Patat ma ritengo che il castello di Gorizia con il suo incantevole borgo sia la location ideale per questa manifestazione che ci fa ben figurare con i nostri ospiti mitteleuropei».
Però, un anno siete stati ospitati dalla sagra di San Rocco...
«Vero. Ma non c’erano alternative, allora. Noi puntiamo al castello».
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