La Fiera di Pordenone trasformata in un centro per i tamponi drive-in: cominciati i primi test

Accordo tra la Spa, il Comune e il dipartimento di prevenzione: esami solo su appuntamento

Pordenone, la Fiera diventa un centro per effettuare i tamponi Covid-19

PORDENONE. Un patto territoriale per consentire al personale sanitario di lavorare in piena sicurezza, ma anche alle persone malate o potenzialmente a rischio Covid19 di sottoporsi ai test di diagnosi o controllo con maggiori precauzioni.

È quello siglato virtualmente tra Fiera di Pordenone, attraverso il socio di maggioranza relativa ovvero il Comune di Pordenone, e l’Azienda sanitaria del Friuli occidentale.

Il quartiere economico della città si trasforma in un hub dove si fanno i tamponi drive-in – quindi direttamente in automobile a chi arriverà – e dove il personale del Dipartimento di prevenzione potrà portare materiale sanitario e avere le condizioni igieniche (bagni e anche docce) per lavorare in tranquillità. E i primi test sono già cominciati venerdì 3 aprile.

Cure intensive per due settimane, ma il virus uccide anche un autotrasportatore di 44 anni: lascia moglie e figlia

Il via libera dopo il sopralluogo del presidente della Fiera, Renato Pujatti, e del direttore del Dipartimento, Lucio Bomben.

Finora

Nel primo mese dell’emergenza, gli assistenti sanitari e i tecnici del dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria Friuli occidentale si sono mossi in un primo momento facendo i tamponi a domicilio e poi convocando le persone, precedentemente contattate, sotto le due tende allestite davanti ai pronto soccorso degli ospedali di Pordenone e Sacile.

La nonna, l'ex militare e il pensionato: ecco chi sono gli altri morti nel Pordenonese
Bruna Simon e Ferruccio Bontempo

Tralasciando i tamponi a domicilio – che comunque portano via molto tempo perché la provincia è estesa e ogni volta prima di entrare in una casa il personale deve indossare quella che sembra una tuta spaziale,tanto coprente quanto ingombrante –, i tamponi sotto le tende generavano altri problemi.

A Pordenone lo spazio davanti all’ospedale è stretto e molte persone lasciavano l’auto distante per raggiungere a piedi il luogo del prelievo. Senza contare che, caldo o freddo, pioggia o sole, il personale sanitario rimaneva sotto la tenda.

La richiesta

«Da parte del direttore del Dipartimento di prevenzione, il dottor Lucio Bomben – spiega il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani –, ci è giunta la richiesta di trovare uno spazio più idoneo, tanto più ora che il numero dei tamponi è cresciuto e c’è la necessità di gestire un processo di lavoro più veloce.

Il bollettino della Protezione civile, cinque decessi in casa di riposo: i positivi in regione sono 1879, in aumento anche i guariti
24/03/2020 Bologna. Gli operatori sanitari controllano i tamponi di test coronavirus

Da qui è nata l’idea della Fiera. Il presidente Pujatti si è subito mostrato disponibile, c’è stata prima una videoconferenza per valutare le modalità e poi il sopralluogo che ha sancito il via libera. Soluzione trovata in due giorni, grazie al gioco di squadra».

Drive-in

La trafila per i malati o per i sospetti positivi resta la stessa. Dopo l’anamnesi da parte del personale del Dipartimento di prevenzione e la decisione di quest’ultimo di effettuare il tampone, partirà la telefonata per l’appuntamento.

Al via la fase due della distribuzione di mascherine per la popolazione: ecco l'elenco comune per comune

Un appuntamento che viene dato anche a chi invece è in fase di guarigione e deve sottoporsi al controllo per accertare se non è più infetto. Chi ha questo appuntamento si recherà in auto alla fiera di Pordenone: entrerà dall’ingresso sud (all’altezza del padiglione uno), arriverà davanti all’ingresso centrale dove troverà le assistenti sanitarie pronte al prelievo: senza che scenda dalla macchina sarà sottoposto a tampone.

Una volta terminata l’operazione proseguirà fino all’ingresso nord da dove uscirà. La Fiera ha anche messo a disposizione i propri uffici per garantire al personale in servizio spogliatoi, docce e gli spazzi dove raccogliere tutti i campioni. La fiera sarà anche la base per chi comunque dovrà effettuare i campioni a domicilio (che restano un’esigenza per chi ha difficoltà di spostamento).

I controlli

«Come Comune – aggiunge Ciriani – offriremo un supporto della protezione civile per controllare chi comunque arriva. I tamponi, è sempre bene ribadirlo, possono essere fatti solo alle persone che vengono espressamente chiamate da Dipartimento di prevenzione». Chi non ha un appuntamento «non potrà in nessun modo andare in fiera». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto