«La Fiera esce dai confini regionali puntando sugli eventi di qualità»

Il bilancio e il programma 2019 del presidente della spa Renato Pujatti: «C’è ottimismo» Il quartiere di viale Treviso sempre più attrattivo per le aziende che intendono fare affari 

L’INTERVISTA



Con Pordenone Antiquaria e Pordenone Arte, sabato apre il 2019 della Fiera, che ha in calendario decine di eventi. «Abbiamo chiuso lo scorso anno con un ottimo bilancio, cosa che non avveniva da un decennio. Ora – fa il punto il presidente di Pordenone Fiere spa Renato Pujatti –, inserendo anche nuove manifestazioni, puntiamo al pareggio».

Un calendario che non prevede soste.

«Per ora le manifestazioni sono 36, tra cui le otto fiere certificate internazionali e tre rassegne organizzate al di fuori del comprensiorio - ex Provincia».

Tra le novità?

«La prima è Novel Farm, fiera delle nuove tecniche di coltivazione in verticale senza consumo di suolo. Era parte di Aquafarm, eccellenza sulla pescicoltura e sull’industria della pesca sostenibile. Visto l’enorme successo, da quest’anno si sdoppia. Saranno presenti alcuni esponenti dell’Unione europea».

Quindi?

«A marzo, Sapori d’Irlanda e di mare, gusto, concerti e folclore. Ancora, My Fantastic Pets, salone dedicato alla cura e alla conoscenza degli animali da compagnia e al loro benessere. A luglio “Motors for Life”, salone dei motori incentrato sulla solidarietà. Ancora, a settembre Colfert Expo, idee e strumenti per qualificare i serramenti. A dicembre, Naval Tech con una sezione sul Contract Marine, dove si incrociano le aziende della filiera della nave».

Perché qui?

«Perché il Distretto di Pordenone ha il maggior numero di aziende che lavorano nel comparto della subfornitura navale. La nave è come una città: da Fincantieri ai competitors, tutte le aziende sono attente a sviluppare una sezione contract. Sarà l’ottava fiera internazionale certificata».

E ci sono le “classiche”.

«Dal Radioamatore 1 e 2 a Ortogiardino, senza dimenticare EcoCasa sostenibile».

Cucinare: si parla di cambiamenti in atto.

«Fabrizio Nonis ha concluso il contratto e quindi, consensualmente, la collaborazione per il momento è cessata. È un professionista che è stato di grande aiuto alla Fiera di Pordenone. Ora si cerca una formula diversa. Per ora, quindi, non collabora, ma per il futuro non ci sono preclusioni».

Da cinque anni non proponete la Campionaria. È definitivamente tramontata?

«Le fiere generaliste non possono dare qualcosa al pubblico, che si informa genericamente su internet, diversamente da quelle di settore, rivolte e proposte da e per aziende qualificate. Non siamo campanilisti: il nostro è un progetto di territorio. Siamo a cavallo tra Veneto e Friuli e ci sono aziende che ci vantiamo di avere. La sagra non è più premiante».

La fiera non è, dunque, un modello superato.

«No, e quella di Pordenone è tra le migliori per risultati. Hanno successo quelle che sanno innovare e proporre i filoni giusti. Quelle che fanno sagre sono destinate al tramonto. Le fiere o si sanno fare o si impara a farle o non si fanno».

Dai contenuti al contenitore.

«Partiremo col primo lotto dell’ingresso Sud e con la progettazione definitiva del secondo. Il quartiere disporrà di nuovi parcheggi per gli organizzatori e continueremo a migliorare gli interni, anche nell’ottica del risparmio energetico: quest’anno contiamo di sostituire l’illuminazione a incandescenza con quella a led in almeno due padiglioni. Lo facciamo col nostro sistema di allestimento: in due anni ce lo siamo pagati e vorremmo effettuare allestimenti anche per altri».

La fiera unica regionale?

«Siamo disponibili a discuterne, crediamo sia la mossa più intelligente: deve essere basata su concetti di sostenibilità e non su quelli di assegnazione a vario titolo. Mi occupo di Pordenone Fiere, realtà solida che sta andando avanti bene, si sostiene da sola e non ha criticità. E non vi è alcuna diatriba con Udine: credo che, operando in un piccolo territorio, abbia senso un’unica governance».

Con la fusione tra Cciaa di Pordenone e Udine, la Fiera di Pordenone può diventare il “presidio economico” della Destra Tagliamento?

«Con l’operazione Cciaa non credo abbiamo perso qualcosa. La Cciaa è la vetrina per tutte le aziende della regione. Ribadisco: la Fiera di Pordenone è al di sopra del territorio, tra Friuli Venezia Giulia e Veneto». —



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