La fuga dal pubblico impiego: in quattro anni se ne sono andati in 96 dal municipio di Pordenone
Al netto dei pensionamenti, un dipendente su cinque ha cambiato ente. Sono soprattutto istruttori amministrativi: chi vince il concorso va in Regione
Anche il municipio di Pordenone deve fare i conti con il fenomeno della fuga del personale.
Amministrativo soprattutto, ma non manca personale della polizia municipale, funzionari tecnici e conservatori museali.
Il turnover – al netto dei pensionamenti – interessa all’incirca un dipendente ogni cinque, considerato l’arco temporale degli ultimi quattro anni.
Se si valuta la percentuale annuale, si va dal 5 al 7 per cento.
Questo non significa che i posti restino scoperti, per fortuna, ma che comunque anche un Comune grande come Pordenone fa fatica a essere attrattivo.
Spesso alla base del trasferimento c’è un avvicinamento a casa, per i più fortunati c’è un superamento del concorso in Regione, dove le condizioni contrattuali (soprattutto economiche) sono più favorevoli.
I numeri
Il quadro complessivo e dettagliato emerge nella risposta che il sindaco reggente Alberto Parigi ha fornito al gruppo consigliare del Partito democratico (Nicola Conficoni, Antonella Del Ben, Silvia Corelli, Irene Pirotta, Francesco Saitta e Fausto Tomasello) e che riporta la situazione tra il 2021 e il 2024 (fino allo scorso novembre).
Il numero complessivo è di 96 persone: 16 nel 2021, 22 nel 2022, nel 2023 sono state 30 e nell’anno appena concluso hanno raggiunto quota 28 (fino al 15 novembre).
Polizia locale
Per quanto riguarda la polizia locale, che in passato ha sofferto di forti carenze, la mobilità non è mancata: in quattro anni sono state 28 le unità (tra agenti e sottufficiali) a lasciare il comando.
Il picco si è registrato nel 2023 (11 le uscite extra pensionamenti), ma lo scorso anno i numeri sono calati (solo quattro).
Va detto che per questo particolare settore l’amministrazione ha mostrato particolare sensibilità: non solo ha sempre cercato di coprire velocemente le uscite, ma ha anche stanziato fondi per formazione, dotazioni tecnologiche, tutti aspetti professionalizzanti che stimolino gli agenti a rimanere a Pordenone.
E proprio prima della fine del 2024, l’amministrazione ha stanziato i soldi per anticipare tre assunzioni.
Le altre figure
Un buon numero dei trasferimenti riguarda figure amministrative come l’istruttore amministrativo contabile (che si trova un po’ in tutti i settori), figura che i Comuni si contendono, ma che spesso fanno appena in tempo a formare prima di vederli transitare in altri Comuni.
Le graduatorie dei concorsi vengono esaurite rapidamente, senza contare le procedure – un caso recente a Fontanafredda – che non vengono concluse perché i candidati non superano le prove.
Le strategie della giunta
Come ha spiegato il sindaco reggente nella risposta al Pd, l’amministrazione proprio per prevenire la fuga di personale, «è impegnata ad applicare tutti gli istituti di incentivazione previsti dal contratto regionale di primo livello».
Questo vuol dire flessibilità di orario, lavoro da remoto, congedi ecc. C’è poi la parte salariale: l’applicazione delle varie indennità (reperibilità, indennità per servizio esterno della polizia locale, il fondo di produttività ecc.)».
Inoltre «il 16 dicembre è stato sottoscritto il contratto collettivo decentrato integrativo con durata triennale».
L’opposizione pungola
«Il riscontro ai nostri questi – analizza il capogruppo dem Nicola Conficoni – delinea un quadro preoccupante.
Anche se a detta della giunta il turnover è stato garantito tempestivamente, è innegabile che un esodo così massiccio di validi professionisti abbia impoverito l’organico di esperienze e competenze difficilmente sostituibili in poco tempo.
Che, in un momento così delicato, caratterizzato dalla realizzazione delle opere Pnrr, la giunta non sia riuscita a trattenere persone di indubbio valore, non ha giovato all’operatività dell’ente».
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