La giunta regionale taglia gli stipendi ai direttori

Cancellati i premi di risultato e ridotte di 10 mila euro le paghe dei funzionari regionali. Riorganizzazione al via a settembre

UDINE. Un colpo di spugna ai premi di risultato, da 6 mila e 8 mila euro l’anno. E un taglio di 10 mila euro agli stipendi. Fatti i conti con la riduzione della busta paga dei politici ora la giunta di Debora Serracchiani si dedica ai funzionari regionali. Dai direttori centrali ai vice fino ai vertici degli enti regionali. Ieri l’esecutivo, su proposta dell’assessore alla Funzione pubblica Paolo Panontin (nella foto), ha dato il via libera alla “cura dimagrante” che entrerà in vigore a settembre, con il nuovo regolamento di organizzazione che dovrebbe essere definitivamente approvato dall’esecutivo tra una settimana, quando la giunta assegnerà anche i nuovi incarichi dirigenziali. Il nuovo taglio va complessivamente (tra paga e premi) dal 12 al 13% ed è il secondo che tocca ai dirigenti dopo la riduzione del 10% applicata dal 2008 dall’ex governatore Renzo Tondo alla busta paga dei direttori e dei vice direttori centrali. «La nostra decisione – commenta Panontin – si inserisce nell’ottica della riorganizzazione complessiva della Regione».

Tetto di 135 mila euro l’anno

La riforma ai trattamenti economici è contenuta nel nuovo regolamento che riorganizza la macchina regionale che dovrebbe entrare in vigore entro metà settembre. Come evidenziato nella tabella, i direttori centrali passeranno da 14 a 12, mentre il loro stipendio scenderà da 145 mila euro lordi l’anno a 135 mila. I vice direttori, invece, saranno quattro e non più 13 e i loro compensi saranno di 120 mila euro lordi l’anno e non più di 130 mila. I tagli toccheranno anche i direttori dei quattro enti regionali, i due Eridus di Udine e Trieste – che dal 1º gennaio si fonderanno in uno unico –, l’Ersa e l’Ente tutela pesca. Per ciascuno di loro il trattamento economico passerà da 115 mila euro lordi l’anno a 105 mila. Lo stesso taglio sarà applicato allo stipendio del Capo di gabinetto e alle altre figure equiparate a quelle dirigenziali.

Addio ai premi

Nessuna incasserà più i premi per gli obiettivi raggiunti, premi che arrivavano fino a 8 mila euro l’anno per i direttori centrali, 7 mila per i vice e 6 mila per i direttori degli enti regionali. I nuovi stipendi, quindi, saranno onnicomprensivi.

Le eccezioni

Probabilmente ci saranno delle deroghe ai tetti appena fissati, ma sarà l’esecutivo regionale a stabilirle. La delibera approvata ieri, infatti, prevede la facoltà della giunta di definire il trattamento economico riferito a un singolo incarico in modo differenziato e tenendo conto dei compiti da svolgere.

Il direttore generale

Nella riorganizzazione varata dalla giunta e dal Consiglio chi ricoprirà il massimo ruolo di vertice in Regione avrà uno stipendio non superiore a 180 mila euro lordi l’anno. Serracchiani indicherà entro settembre il nuovo direttore generale e solo allora si conoscerà il trattamento economico che gli verrà corrisposto. I tagli quindi non toccano il direttore generale e al momento neppure io direttori della Sanità.

Il programma di sviluppo rurale

La giunta, riunita ieri a Gradisca d’Isonzo (come riferito in un’altra pagina), ha anche dato il via libera all’ampliamento del tavolo di concertazione per il programma di sviluppo rurale (Psr). Su indicazione del vice presidente Fvg, e assessore all’Agricoltura, Sergio Bolzonello, è stato stabilito che al tavolo di concertazione per il Psr parteciperanno anche i Consorzi di tutela dei Vini Doc, i Consorzi di tutela delle Dop regionali – Prosciutto di San Daniele e Montasio – e le organizzazioni di produttori regionali riconosciute, cioè le cooperative FriulFruct, Friulkiwi e Produttori Patate del Friuli.

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