La giunta sprona i Comuni: più soldi a fusioni e Unioni

L’esecutivo ha approvato la bozza del disegno di legge sulla finanza locale. Uti fuori dal patto di stabilità fino al 2019 e stop ai finanziamenti su base storica

UDINE. Più soldi e più possibilità di spesa. La giunta regionale spinge sulle Unioni e sulle fusioni tra Comuni. Va in quelle direzioni la bozza del disegno di legge sulla finanza locale approvata ieri dall’esecutivo di Debora Serracchiani.

E allora, integrando le norme con le attuali riforme degli enti locali e del Cal – Consiglio delle autonomie locali –, l’assessore Paolo Panontin (Cittadini) prevede che i Comuni che si fondono per cinque anni saranno fuori dal Patto di stabilità, che avvinghia la possibilità di spesa dei municipi. Non solo.

Anche le Unioni territoriali intercomunali, le Uti, fino al 2019 non avranno quel vincolo, mentre all’interno delle Uti quei municipi che riusciranno a svolgere insieme più compiti, soprattutto quelli di “peso”, in minor tempo rispetto alle tappe fissate dalla riforma, riceveranno un premio, cioè maggiori finanziamenti. Ma c’è un altro aspetto che fa dire a Panontin è «una rivoluzione copernicana».

Perché viene superato il sistema di assegnare le risorse ai Comuni in base al dato storico, cioè viene dato quanto è sempre stato dato. No. D’ora in poi gli stanziamenti saranno attribuiti in base alle reali necessità, mescolando la capacità di produrre reddito di un ente e il costo dei servizi che un municipio eroga, distinguendo anche, ad esempio, tra i Comuni di pianura e di montagna dove le prestazioni costano di più.

«La riforma quindi – ha commentato Panontin – punta a valorizzare le entrate proprie dell’ente locale e a integrarle in modo perequativo con i trasferimenti regionali. Trasferimenti che per favorire un’ equilibrata localizzazione territoriale di infrastrutture e di servizi pubblici, valorizzeranno anche le Uti».

E ancora. La programmazione delle risorse da avere sarà triennale, sia per la parte corrente sia per una porzione degli investimenti, grazie a un accordo tra la presidenza della Regione e quella del Cal, che rappresenterà tutte le Uti.

«Con questo disegno di legge – ha aggiunto Panontin – rispondiamo con i fatti anche ai dubbi di qualcuno che aveva gridato allo scandalo per la mancanza di elementi di finanza locale nella riforma dei Comuni. Ho ribadito in più occasioni che non avremmo adottato un testo unico, ma al riordino dell’architettura istituzionale sarebbero seguiti distinti disegni di legge sul Cal, la finanza locale, il Comparto unico e così via. Quello appena approvato è quindi il primo testo organico di finanza locale che questa Regione adotta nella sua storia».

La bozza domani sarà al vaglio del Tavolo tecnico sulla finanza locale e al direttivo dell’Anci e dell’Uncem Fvg, mentre giovedì sarà discussa al Cal, per ritornare all’approvazione definitiva della giunta nei primi giorni di giugno e quindi all’ultimo esame del Consiglio regionale entro la fine di giugno.

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