La Guardia di finanza sequestra 1.000 litri di birra importati in nero

La birra veniva acquista in Germania e grazie all’elusione delle tasse veniva venduta in un locale di Lignano a un prezzo nettamente inferiore a quello di mercato

UDINE. A seguito di lunghe indagini, la Guardia di Finanza di Udine ha sequestrato a un proprietario di in un noto esercizio commerciale di Lignano Sabbiadoro circa 1.000 litri di una famosa birra tedesca, in precedenza acquistata in Germania e successivamente introdotta nel territorio nazionale senza ottemperare ai previsti versamenti dell’accise gravante sui prodotti alcolici.

L’imprenditore anziché acquistare la birra da importatori autorizzati si è recato in Baviera autonomamente con il proprio automezzo, per “fare il carico” del prodotto alcolico per poi rientrare in Italia, sfuggendo così all’imposizione fiscale.

I movimenti dell’uomo, titolare di un esercizio commerciale sito nel centro di Lignano, erano da tempo monitorati dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Udine, insospettiti dal fatto che la birra venduta nel suo locale era offerta ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello di mercato, circostanza che poteva trovare spiegazione solo in un eventuale mancato assolvimento degli obblighi fiscali sugli alcolici.

Nei giorni scorsi è stato sottoposto a controllo il furgone condotto proprio dal titolare dell’attività commerciale, nel mentre rientrava dalla Germania. Al momento dell’apertura del portellone principale del mezzo i militari delle Fiamme Gialle si sono trovati di fronte a 30 fusti di birra e numerose casse di birra in bottiglia.

Il titolare dell’esercizio commerciale non ha esibito la documentazione necessaria a giustificare l’assolvimento del pagamento dell’accisa dovuta per detta importazione, anche per il fatto che non poteva comunque effettuarla, dovendosi avvalere obbligatoriamente di un soggetto autorizzato.

La birra illecitamente importata, pari a circa 1.000 litri (dal valore superiore ai 10.000 Euro) è stata sequestrata, così come il mezzo di trasporto, mentre il responsabile è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine per sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa sulle bevande alcoliche.

Argomenti:birraaccise

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto