La “guerra delle farmacie” finisce davanti al Tar
TAVAGNACCO. Le farmacie del Friuli Venezia Giulia, specie quelle che si trovano nei Comuni più piccoli o nelle frazioni, cominciano a preoccuparsi per l’andamento del mercato. Oltre alla crisi che si sta abbattendo anche sul settore medico-sanitario (come ha dimostrato il fallimento della farmacia di Amaro, primo caso in regione), è arrivata anche la liberalizzazione delle farmacie, che rischia di creare una presenza di punti vendita superiore alla reale richiesta.
Per questo, già diversi mesi fa il dottor Piergiorgio Scodellaro, titolare dell’omonima farmacia di Cavalicco, si è rivolto al Tar del Friuli Venezia Giulia chiedendo l’annullamento della delibera di giunta del Comune di Tavagnacco che individua in Molin Nuovo l’area dove far sorgere una nuova farmacia.
Di fronte a questa impugnazione, il Comune di Tavagnacco ha deciso di resistere, facendo emergere la bontà della delibera 63 del 24 aprile 2012.
«Un documento – si legge nel testo approvato dalla giunta Pezzetta – legittimo sia da un punto di vista formale che sostanziale, adottato interpretando correttamente il vincolo di legge» previsto nel cosiddetto “decreto liberalizzazioni” del gennaio 2012.
L’intenzione dell’amministrazione Pezzetta è quella di far insediare una nuova farmacia, dopo quelle di Tavagnacco, Feletto e Cavalicco, nella zona di via Cividina, a Molin Nuovo. Una localizzazione frutto di un accordo con il Comune di Udine per servire l’area del Parco Nord, visto che la frazione di Colugna, che a oggi è sprovvista di una farmacia, può contare su quella dei Rizzi. Sindaco e assessori, come hanno già avuto modo di sottolineare, considerano l’apertura di una quarta farmacia sul territorio comunale come un passo essenziale, in quanto nodo di rete per le prenotazioni sanitarie e per una sburocratizzazione delle pratiche sanitarie.
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