La Imet raddoppia gli spazi per produrre i suoi telecomandi

L’Imet raddoppia la superficie a Sacile e fa volare il fatturato: il quartiere generale dell’azienda elettronica a Ronche ha inaugurato nuovi spazi. «Complimenti ai titolari, i fratelli Evio e Angelo Cadorin – ha detto il sindaco Carlo Spagnol –, per l’impegno coraggioso e che guarda al futuro: il Comune è vicino alle aziende che creano e diffondono valore nel territorio». La benedizione amministrativa è per quella che gli economisti chiamano la rivoluzione industriale 4.0.
L’azienda ha acquisito circa quattro anni fa i vecchi capannoni della Friulana Verplast in via Ronche e ha aperto il cantiere. Demoliti i fabbricati, è cominciata l’avventura imprenditoriale che avanza vicino al confine con Fiaschetti. «Ci sono 3 mila metri quadrati di area produttiva e altri 2 mila 700 per uffici – ha ricordato Spagnol –. Si sommano a 4 mila metri quadrati esistenti nelle adiacenze. L’azienda di Evio e Angelo Cadorin produce radiocomandi: è presente sui mercati mondiali ed è in fase espansione grazie alla capacità di innovazione». A Ronche, la demolizione dell’opificio storico che ha ospitato la Friulana Verplast ha chiuso un’epoca nel 2017. La sede era stata acquistata dalla Imet due anni prima.
«Si apre una nuova stagione produttiva che porterà con sé nuove opportunità di lavoro – il primo cittadino Spagnol è ottimista –. Sono particolarmente vicino agli imprenditori che hanno il coraggio di investire e di espandere le loro attività anche in periodi difficili». Nell’area ex Friulana Verplast tanti anni fa c’erano state una fungaia e, prima ancora, una storica fornace. L’ex Verplast era stata aggiudicata nell’asta fallimentare disposta nel 2014 dal tribunale di Pordenone. L’affare si è concretizzato al di sotto del valore d’asta. «I tempi cambiano e anche in fretta – il sindaco Spagnol ha misurato il polso alla produzione locale –. Le attività si rinnovano se il tessuto locale è capace di esprimere imprenditori con idee e capacità d’iniziativa». —
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