La Lav replica al Comune «Sagra, no al confronto»

Sacile, gli animalisti: non ci sono le condizioni per trattare con chi difende la kermesse. L’attacco a Vannia Gava: «Invoca il cambiamento. Ma non dice come farlo»

SACILE. «Un tavolo di confronto in Comune con Pro Sacile sulla Sagra dei osei? Non ci sono le condizioni». Parole, mezze promesse e nulla di fatto. Sono delusi gli Animalisti Fvg, con Lav e Lac. «Presidio pacifico in piazza del Popolo il 18 agosto – annuncia Daniela Galeota –. Dalle 9 alle 12, per informare e testimoniare la crudeltà di migliaia di gabbie chiuse. Il sindaco Roberto Ceraolo ripete le stesse cose tutti gli anni e difende la sagra. Ma il Comune non dovrebbe rappresentare tutti i cittadini? Non dovrebbe essere super partes? Il primo cittadino dice che la gestione della Pro ha rinnovato la sagra: invece, ci sono sempre centinaia di gabbie».

“Il partito delle doppiette”. La sagra “delle gabbie” va ai supplementari. «La sensazione è quella che non venga affrontato il nocciolo del problema – gli animalisti non mollano –. Il legame della Pro Sacile, che gestisce l’evento, con la Fimov, la federazione ornitologica venatoria». Come dire i cacciatori e il loro “partito” delle doppiette che, alla sagra, ci tiene. «Secondo l’assessore all’ambiente Vannia Gava, la mabnifestazione va riformata – sintetizza l’animalista Massimo Lo Scavo –. Mentre il sindaco e vicesindaco dicono che la sagra va difesa e che la Pro Sacile deve rafforzarla. Lo scenario che abbiamo davanti è triste: quello dei rappresentanti delle istituzioni che in questi anni hanno scelto, senza mai voltarsi indietro, di perorare una causa tanto cara alla lobby venatoria».

Non si arrendono al muro di gomma. «Dall'assessore Gava vorremmo sapere quale sia la sua idea di “sagra riformata” – rilancia Lo Scavo –. Non vorremmo si trattasse di una dichiarazione destinata più a raccogliere consensi che a tramutarsi in un vero cambiamento”.

I grillini sul tavolo I “movimentisti” di Sacile non stanno a guardare. «Ci teniamo a precisare che il M5S – dice Maurizio Bazzana, coordinare dei grillini liventini – non è assolutamente contrario alla sagra degli osei». Conservatori fino a un certo punto e arriva il ma. «Ma sarebbe il caso di sedersi a tavolino e discutere con chi di dovere – sostiene Bazzana –. Per cercare di coniugare questa bella tradizione con il rispetto degli animali. Ci piacerebbe mantenere i valori della tradizione e valorizzare la manifestazione ai livelli degli anni passati, aggiornandola».

Condannano lo sfruttamento e il mercato degli animali. «Tenere gli animali per ore in mezzo al cemento e al caldo, è una chiara manifestazione di insensibilità – continua –. Recriminiamo, inoltre, il fatto che essendo una manifestazione pubblica non si dovrebbe far pagare il biglietto». Un altro “nodo” sulla gestione della Pro. “I soldi per la Sagra dei osei – insiste – devono essere trovati con altri mezzi. La gente deve pagare il biglietto di ingresso».

Aprire le gabbie. Tre ore in piazza del Popolo e addio mare, il 18 agosto. «La controparte replica con dichiarazioni che non aprono spiragli al cambiamento – postano su Facebook –. La Sagra non è mai cambiata, da 740 anni. La prova è la distesa di gabbie che vedremo la domenica dopo Ferragosto». Il presidio e il volantinaggio sono annunciati. «Sit in in silenzio». Quello degli innocenti.

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