La Lega: welfare solo a chi risiede da almeno 2 anni
Accordo vicino nel centrodestra per la nuova legge sui requisiti per l’accesso al welfare regionale. La nuova norma è stata discussa ieri, a Trieste, durante un vertice di maggioranza.
TRIESTE. Accordo vicino per la nuova legge sui requisiti per l’accesso al welfare regionale. La nuova norma è stata discussa ieri, a Trieste, durante un vertice di maggioranza, occasione anche per approfondire le scelte relative alla manovra estiva.
Welfare. Oggi in Fvg è prevista una serie di misure diversificate per l’accesso ai requisiti di residenza. Alcuni esempi: 10 anni in Italia di cui 5 in Fvg per la casa; 8 in Italia di cui 1 in Fvg per il bonus-bebè e così via per il fondo di solidarietà o il diritto allo studio in scuole paritarie. Tutte norme finite in una procedura di infrazione dell’Ue. Andava quindi messa mano alla norma partendo da due punti fermi. Il primo: l’Ue impone lo stesso trattamento tra cittadini dello stesso Paese, quelli comunitari e i cosiddetti “lungamente soggiornanti”: quelli che sono in Italia da almeno 5 anni. Il secondo: gli stranieri che non hanno questi requisiti devono fare i conti con le norme nazionali col testo unico dell’immigrazione.
«L’orientamento – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Roberto Molinari – è quello di chiedere lo stesso requisito di residenza in Fvg a tutti (compresi i rifugiati politici riconosciuti): 2 anni. Per quanto riguarda, invece, gli stranieri “non lungamente soggiornanti” la misura va però approfondita. Un passo avanti significativo rispetto all’attuale situazione».
Manovra estiva. All’incontro di ieri la maggioranza ha fatto quadrato: «C’è una condivisione di massima sulle scelte operate e comunicate da Tondo in giunta – ha detto il capogruppo Pdl in consiglio, Daniele Galasso –: e cioè utilizzare l’avanzo per investimenti, lavoro e imprese. Restano alcuni temi da affrontare: quello della benzina; l’agricoltura che ha bisogno di ulteriori risorse; le politiche giovanili e il lavoro per i giovani che vogliamo implementare. C’è la voglia, poi, di aumentare i fondi e i contributi per i Comuni che versano in situazioni particolari. Infine, più fondi per l’impiantistica sportiva e sul capitolo del sociale.
Allo studio la possibilità di prevedere incentivi sull’acquisto dell’auto (utilitarie).
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