LA LETTERA DEL GIORNO La politica non è un’arte
Ormai è di dominio pubblico, i nostri amministratori regionali sono come tutti gli altri. Ne ha dato ampio risalto la televisione pubblica e i vari media nazionali. Il noto giornalista Emilio Fede avrebbe esclamato: «che figura di m....a!»
L’inchiesta della Corte dei Conti ha evidenziato un danno per le casse regionali di 437 mila euro. Il tutto parte dagli accertamenti sui rimborsi chiesti dai Consiglieri Regionali per spese che non rientravano tra quelle previste. La cosa interessante è che sono coinvolti tutti i partiti indistintamente e le spese di cui si chiede il rimborso sono a dir poco fantasmagoriche.
Ora si parla di chiederne la restituzione ma io riterrei corretto che l’illecito venga sanzionato penalmente e che i soggetti coinvolti in prima persona siano sospesi da incarichi pubblici per alcuni anni.
Sarebbe comunque il minimo che si meriterebbero conoscendo quanto percepiscono per il loro incarico di parlamentare regionale.
Mario Pinto
Pordenone
La risposta di Gervasutti
Non so in quale circostanza Emilio Fede abbia commentato i rimborsi percepiti dai consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia con l’elegante battuta attribuitagli dal nostro lettore, ma non me ne dolgo, considerata la provenienza. Tuttavia, a parte questo inciso, è evidente che l’operazione avviata dalla magistratura in tutta Italia ha agitato anche nella nostra regione le acque, intorbidendole con il fango che giaceva sul fondo.
A difendere gli interessati provvederanno i rispettivi legali, per cui bisogna attendere qualche tempo prima di conoscere esattamente i termini delle situazioni personali; ciò non toglie che sin d’ora si possa e si debba deplorare i fatti accaduti e accertati, perché dimostrano, bene che vada, la disinvoltura con cui taluni amministratori maneggiavano il pubblico denaro.
Il giudizio del signor Pinto su questa deprecata vicenda esprime la spontanea reazione dei cittadini nei confronti di coloro che fanno, per così dire, un uso improprio della politica. Ho l’impressione che se si applicasse l’auspicato provvedimento di sospensione dagli incarichi pubblici di tutti i responsabili degli illeciti molte aule consiliari in Italia rimarrebbero semivuote.
Intanto, per farsi coraggio, la nostra Regione ha deciso di avviare le pratiche - sicuramente snellite - per la buonuscita da versare ai consiglieri che non sono stati rieletti nell’ultima tornata: il rispetto della legge in questo caso costerà alla Regione 2,3 milioni di euro, da suddividere equamente fra i 43 che ne hanno diritto. Siamo in tempi di magra e dopo le parole si attendono i fatti; sul piano locale, sarà interessante vedere se troverà l’auspicato consenso la decisione di ridurre da 10 mila a sei mila euro lordi mensili l’indennità di ciascun consigliere e se saranno aboliti i rimborsi per il vitto e per i trasferimenti dal paese a Trieste.
La volontà di risparmiare c’è, un po’ meno - immagino - il piacere. Del resto, se per conquistare una poltrona, o anche una seggiola, assistiamo a una corsa che richiama il palio di Siena (con tante scuse per i cavalli), indubbiamente il traguardo è molto ambito e si sa il perché. E poi dicono che la politica è un’arte.
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