La logistica e i trasporti guardano a Gradisca Nuovo piano regolatore
GRADISCA
La zona industriale di Gradisca d’Isonzo si apre alla logistica. Potrebbe essere un passaggio per certi versi epocale quello che, nei giorni scorsi, ha visto la giunta Tomasinsig approvare un atto di indirizzo per la redazione di una futura variante al Piano regolatore comunale. Variante che, a suo tempo, prevederà l’inserimento della tipologia logistica e trasporti fra le potenziali destinazioni d’uso di capannoni e terreni siti in via dell’Industria. Una scelta, quella dell’esecutivo, motivata anche da ragioni concrete. A palazzo Torriani sono infatti pervenute alcune manifestazioni d’interesse per un insediamento nella zona industriale gradiscana.
«Indubbiamente un’opportunità su cui riflettere – commentano la prima cittadina e l’assessore alle Attività Produttive, Marco Zanolla –. Nomi in questa fase non ha senso farne, ma corrisponde al vero che la nostra piccola zona industriale è stata ritenuta potenzialmente appetibile. Sia per la prossimità allo svincolo autostradale e all’aeroporto, che per la baricentricità provinciale».
L’assessore all’Urbanistica Alessandro Pagotto dal canto suo spiega: «Di fatto non si tratta di un ampliamento “fisico” della nostra zona industriale, ma di un completamento che tecnicamente era già previsto da tempo e che ora viene adeguato alle logiche del mercato attuale. Quello della logistica e dei trasporti è un settore particolarmente vivace. Si pensi a quanto la pandemia ha accentuato, ad esempio, gli acquisti da remoto. L’idea alla base di questo atto di indirizzo – argomenta il vicesindaco – è farsi trovare pronti sul mercato, creando i presupposti per un eventuale recupero di capannoni attualmente in abbandono o degradati, e per vedere creati posti di lavoro e un indotto a Gradisca. Il tutto attraverso insediamenti sostenibili e non impattanti. Ci sembra una strada da percorrere».
L’area a destinazione industriale e artigianale di via dell’Industria, che si sviluppa su circa 100 mila metri quadrati, ospita attualmente una mezza dozzina di attività: dalla Mondi Gradisac (produzione sacchi di carta ad uso industriale) alla Bauer (importazione e lavorazione erbe aromatiche), passando per Fenice Ecologia (gestione rifiuti), Dlm (fornitori di impianti industriali), Lupieri (Lavorazione Metalli), Cima (carpenteria e falegnameria), Stampi e compensati curvi ed infine Lc Auto (concessionaria). In loco insiste anche la sede della locale Protezione civile.
Il potenziale rilancio della zona industriale di Gradisca, cittadina che non ha mai contato su una presenza eccessivamente massiccia di aziende del settore secondario, passa anche per l’area “gemella” di via Udine, ai confini con Mariano. Mai decollata e tuttora una lavagna intonsa. In principio – si era ai tempi della giunta guidata da Franco Tommasini – fu l’idea di dotare la cittadina di un’area artigianale e piccolo industriale in grado di attrarre imprenditori (o richiamare quelli “emigrati” anche soltanto pochi chilometri più in là) con attività non impattanti. Poi spuntò l’ipotizzato insediamento di una centrale a biomasse, ma le perplessità del territorio fecero saltare quell’ipotesi. Infine si palesò l’eventualità faraonica di un resort con saune e palestre, da realizzarsi nell’ambito della riqualificazione dell’ex Torcitura di Sagrado. Nulla di fatto. Anche la zona artigianale-bis (75 mila metri quadrati) è in ogni caso già potenzialmente destinabile alla logistica. —
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