La Mangiarotti: «Non ce ne andremo»
SEDEGLIANO. Riflettori ancora puntati sulla Mangiarotti, specialmente dopo l’implicito monito sollevato dal segretario della Fim-Cisl Fvg Sergio Drescig nei confronti dell’azienda nel corso dell’assemblea con i lavoratori nello stabilimento di Pannellia ieri l’altro. Monito che ha suscitato le reazioni delle proprietà.
«Siamo stanchi di doverci difendere quando stiamo perseguendo gli interessi della azienda nella sua totalità – sottolineano il presidente della spa Sergio Di Salvio e Tarcisio Testa –. Senza la nostra visione e il coraggio nel perseguirla non avremmo fatto questi investimenti».
«L’assordante silenzio» delle banche rilevato da Drescig non trova nelle proprietà elementi che possano rinnovare la situazione di stand by. L’ultimo aggiornamento riguarda l’assemblea dei soci tenutasi ieri a Pannellia durante la quale hanno approvato il bilancio. Le maglie dell’ottimismo si snodano tra le proprietà che vogliono chiarire; reclamare la rinascimentale “centralità dell’uomo”, e il grande investimento fatto proprio sulla persona, sulla professionalità dei dipendenti, e danno a loro la dovuta riconoscenza.
«Con loro abbiamo elaborato e condiviso il piano di sviluppo quinquennale che vede triplicare il proprio valore della produzione al 2017». Il piano dell’azienda è quello di diventare la numero uno del settore a livello mondiale, liquidità concessa permettendo. Ed è ormai urgente questa soluzione auspicata a gran voce da tutti sindacati compresi che guardano a un autunno per i lavoratori difficile. «Crediamo in questa regione e qui continueremo a lavorare, se ce lo permetteranno, se tutti insieme condivideremo quegli obiettivi così come diversi clienti nel mondo».
Dicono sempre Di Salvio e Testa. «Abbiamo investito in un’azienda che nel 2004 versava in condizioni ben peggiori di ora, senza stabilimento sul mare, senza un portafoglio ordini per 4 anni, non dava lavoro a 400 dipendenti più un notevole indotto, e non era riconosciuta a livello mondiale come oggi».
Così lo “sfogo”, che continua: «Visione volta a innovazione e continuo miglioramento, e senza trascurare il mercato Oil & Gas, la Mangiarotti spa ha investito pesantemente nel mercato del nucleare acquistando la Ansaldo Camozzi e realizzando il nuovo stabilimento, manifattura di altissima qualità a Monfalcone, Friuli con un investimento totale di 150 milioni di euro».
Il percorso di questa azienda per superare il momento delicato che attraversa è aperto quindi e condiviso con clienti, banche e tutti coloro che credono nelle potenzialità di questo settore per il quale esiste anche il progetto di creare una “Mangiarotti Academy”, ente di formazione per tutti i lavoratori d’impresa.
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