La Mangiarotti ribadisce: a Pannellia non si chiuderà

Di Salvio e Testa assicurano: a Sedegliano non verrà licenziato alcun lavoratore. Smentite ricorrenti voci di una possibile acquisizione da parte del gruppo Danieli

SEDEGLIANO. Lo stabilimento della Mangiarotti di Pannellia non verrà chiuso. Lo ha ribadito in lungo e in largo la proprietà: dal presidente della Spa Sergio Di Salvio a Tarcisio Testa. I vertici puntualizzano ancora una volta che non verrà licenziato nessun lavoratore a Sedegliano, al massimo qualcuno dovrà spostarsi nella sede di Monfalcone. E questo, certo, non sarebbe un problema poi tanto grave. Non sanno più in che lingua spiegarlo Di Salvio e Testa.

Il problema vero e paradossale di quest’azienda - sana e leader a livello mondiale nel settore nucleare, con commesse proiettate per un lungo periodo - è la liquidità: da qui l’appello a un’intesa con gli istituti bancari. E una soluzione positiva è auspicata da tutti.

«Se le banche non ci danno una mano, diventa difficile risolvere la situazione – dice Testa –, le parole e il sostegno morale non ci bastano più». Nei termini di Di Salvio si ritrovano i concetti con i quali si era espresso al tavolo di confronto istituzionale promosso dal sindaco Dino Giacomuzzi, anch’egli giustamente preoccupato per le sorti della Mangiarotti.

La mancanza di una visione aperta sul mercato era stata sottolineata con forza dal presidente della Spa: «Abbiamo ritenuto importante - ha detto - investire in Friuli, in tre anni abbiamo assunto 275 persone, 107 sotto i 30 anni, 90 lavoratori tra 30 e 40; abbiamo investito anche nella formazione di personale altamente specializzato. La Mangiarotti non ha fatto un’ora di cassa integrazione, gli straordinari vengono pagati regolarmente».

Pare dunque sia una bellissima realtà quest’azienda, un fiore all’occhiello del Medio Friuli. «Un sogno da portare avanti – dice Di Salvio –, i nostri clienti ci sostengono, ma se le banche non ci sorreggono noi chiudiamo».

E questa situazione dà luogo anche a voci più o meno veritiere che si rincorrono negli ambienti dei cosiddetti “bene informati” che poi vengono smentite dai diretti interessati: l’ultima delle quali si riferisce a una possibile acquisizione dell’azienda da parte del Gruppo Danieli.

Voce - alimentata forse dalla visita della dirigenza di Buttrio tre mesi fa allo stabilimento di Pannellia - che è stata smentita dallo stesso ad e presidente Giampiero Benedetti. «Si sente ormai di tutto – commenta Tarcisio Testa –, Benedetti era stato invitato a visitare l’azienda, gli abbiamo spiegato il businnes, si è capito che non era interessato; ha risposto per iscritto ringraziando della cortesia, ribadendo che la Mangiarotti è una bella azienda, ma “noi non siamo interessati”. Capitolo chiuso, quindi». Domani nello stabilimento di Pannellia l’annunciata assemblea sindacale Fim-Cisl, dalle 13 alle 14.

 

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