La maratonina che sognava Jonny
PALAZZOLO DELLO STELLA. L’hanno ricordato con il sorriso. Perché Franco Pavan, per tutti Jonny, amava sorridere alla vita. Lui che pensava sempre agli altri prima che a se stesso. La comunità di Palazzolo si è ritrovata ieri davanti alla casa in cui l’8 gennaio venne ucciso a colpi di pistola, a 47 anni, da Angelo Brocchetta, gioielliere di Marano Lagunare che poi si tolse la vita.
Realizzando così il suo sogno. Già perché lui, appuntato scelto della Guardia di finanza, già da tempo assieme all’amministrazione comunale e alla Pro loco stava cercando di organizzare la prima maratonina del paese. Così gli amici e le tante associazioni di cui faceva parte hanno deciso di portare a termine questo suo progetto.
Nonostante la pioggia, oltre 200 persone hanno preso parte alla camminata-pedalata “A spas cun Razute”, come lo chiamavano affettuosamente i suoi amici “nasi rossi” dell’associazione Friul Claun con la quale svolgeva attività di animazione per i bambini ricoverati negli ospedali. Anche ieri hanno portato gioia e allegria tra i piccoli partecipanti.
«Questo è davvero il modo più bello per ricordare Jonny» ha detto la compagna Germana Stel. La commozione prende il sopravvento, il dolore è ancora troppo grande. Sorride guardando le tante persone che sono venute per ricordarlo. Per ricordare l’amore della sua vita.
Lui trasferitosi a Palazzolo circa cinque anni fa si era fin da subito impegnato nel volontariato e nella vita sociale del paese. Svestiti i panni di finanziere, indossava quelli di un clown portando ai piccoli malati gioia e spensieratezza.
Per questo le associazioni con le quali collaborava - Pro loco di Palazzolo, comitato festeggiamenti, amici del bosco Brussa, Friulclaun onlus - hanno voluto organizzare una giornata in sua memoria alla quale ha preso parte anche il sindaco Mauro Bordin e molti altri amministratori.
Tutto il ricavato della manifestazione sarà devoluto in beneficienza all’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica. A ogni passo un ricordo, a ogni passo la consapevolezza di aver condiviso tanti momenti felici con una persona dal cuore grande e generoso.
Hanno camminato e corso in bici gli uni accanto agli altri. Perché nessuno potrà mai dimenticare quel suo sorriso, quella sua energia che aveva sempre nell’aiutare chiunque ne avesse bisogno. Quel “naso rosso” con cui faceva ridere i bambini.
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