La maturità a Udine. La Brexit frena il sogno Erasmus: "L’estero resta un’opportunità"

I ragazzi, alle prese con gli orali, credono ancora nell’Ue unita: «È la soluzione per il nostro domani.» Critiche all’uscita dell’Inghilterra. «L’Europa è un progetto giovane e genera uno scambio di culture»
Udine 30 Giugno 2016.orali stellini Foto Petrussi Foto Press Turco
Udine 30 Giugno 2016.orali stellini Foto Petrussi Foto Press Turco

UDINE. L’Europa? «È la soluzione per il nostro domani: lasciarla sarebbe la decisione più sbagliata». Sono le generazioni del futuro a parlare. Quelle che, in uscita da cinque anni di scuole superiori, si affacciano al mondo dell’università e del lavoro, con la certezza che lo studio - anche fuori dai confini nazionali - rappresenti, ancora, il viatico per trovare occupazione.

Nei corridoi dello Stellini, dove ieri sono cominciati i colloqui orali per gli studenti dell’ultimo anno alle prese con la maturità, si ripassa il contenuto delle tesine e ci si confronta per stemperare la tensione dell’interrogazione orale. Mesi di studio “matto” e anche se ora quel che è fatto è fatto, non si sa mai che nella testa ci sia ancora un piccolo spazio per “ficcare” le ultime nozioni.

Dalle origini delle manifestazioni di violenza alla povertà intesa non come miseria ma opportunità di libertà, dal potere della parola, nella sua capacità di persuasione, al ruolo della donna nelle rivoluzioni iraniane. Tanta attualità nelle tesine, ma altrettanto spazio, come sempre, agli argomenti a piacere, che permettono agli studenti di sentirsi più sicuri nell’esposizione.

La maggior parte di loro, terminato il liceo, proseguirà la carriera sui libri, chi a medicina, chi a relazioni internazionali, chi a giurisprudenza, psicologia ed economia e, indipendentemente dallo scegliere un ateneo in una città piuttosto che un’altra, si sentono, tutti quanti, cittadini europei.

Di un’Europa in cui vogliono potersi muovere liberamente, conoscere, imparare, scoprire nuove culture, apprezzare “l’altro”, il diverso e aprire le ali. In un’Europa che, alla luce delle ultime vicende inglesi, li ha delusi ma alla quale credono fermamente.

«C’è molto lavoro da fare, ma è semplice constatare i dati in maniera sconsolante senza proporre nulla per rimediare - afferma Giuseppe, che ha appena concluso i suoi esami -. Ci credo all’Europa, ora è opportuno restare uniti e credo che l’esito del referendum inglese, nonostante non lo condivida, abbia evidenziato come le generazioni più vecchie abbiano pensato di dare una speranza ai loro giovani».

Non è dello stesso parere Caterina, che non tollera l’esito di Brexit. «L’Europa è un progetto giovane, deve essere costruita dai giovani e non è giusto che a decidere di uscire dalla Ue siano stati gli over 60 che non vedranno nemmeno gli effetti di questa scelta - sottolinea -. L’estero è un’opportunità di crescita anche professionale».

Alessandra, prossima candidata a entrare nell’aula dove si svolgono i colloqui, indecisa se proseguire a medicina o partire per un anno di servizio civile in Grecia, ritiene che spostarsi per conoscere sia la base per arricchire il proprio bagaglio culturale e aprire la mente, Federica guarda a un’Europa dei popoli, attenta e più impegnata sul tema dell’accoglienza mentre per Liuba l’Erasmus, oltre che arricchimento emotivo, è soprattutto conoscenza e scambio di un patrimonio linguistico e culturale.

Primo giorno di orali, ieri, anche all'Uccellis. Sofia e Lucia rifarebbero questa scuola, perché le lingue sono lo strumento per potersi muovere e non avrebbero nessun problema a spostarsi. Daniela, in attesa del colloquio, è tranquilla, racconta di averne abbastanza di Udine e di essere contenta di partire per Bologna, per frequentare la facoltà di Giurisprudenza.

«Spero in un futuro con più legalità e meno interessi personali - osserva -, in Europa: è impensabile dal punto di vista culturale ed economico restare soli. Studiare la lingua è studiare la cultura, apre orizzonti e se oggi andassi in Inghilterra mi sentirei vicina a tutti quei giovani che hanno votato per restare. Ho trovato questo voto molto egoistico».

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