«La mia Giulietta eroina dell’amore assoluto e puro»

Parla Deniz Ozdogan, l’attrice turca che vive in Friuli, che sarà in scena al Nuovo. «Amo Udine, ma in Italia c’è un’aria vecchia»

UDINE. Finalmente una Giulietta friulana, d’adozione ma friulana, in scena nella più bella commedia d’amore di William Shakespeare da giovedì a domenica 10 marzo, al Giovanni da Udine. Lei è la giovane e bella Deniz Ozdogan, nata a Istanbul, ma da diversi anni in Friuli, dove ha trovato casa e amore, l’attore e regista Andrea Collavino.

«E non solo – aggiunge –, anche uno stare bene davvero. Quando sono arrivata a Udine, dopo che Andrea mi aveva conquistata con il prosciutto San Daniele, dato che lui è di là, e rubato a Roma, ero molto preoccupata sul come mi sarei trovata a vivere in una città molto più piccola. Pensavo che Roma mi sarebbe mancata, e invece no! Udine è una città che ti tratta benissimo». Anche per il lavoro? «Con Andrea abbiamo persino fatto uno spettacolo, Zets, una clownerie che è andata benissimo».

In Italia Deniz arrivò una decina di anni fa, ha frequentato l’Accademia Silvio D’Amico e in Italia ha cominciato la carriera. Che subito l’ha vista protagonista in uno spettacolo importante dello Stabile regionale diretto da Calenda con Giorgio Albertazzi, La casa di Ramallah di Antonio Tarantino: «una prova – ricorda Deniz – per me molto significativa, che raccontava il viaggio di una giovane palestinese kamikaze verso il suo sacrificio. Un gesto d’amore assoluto». Come assoluto è l’amore di Giulietta per Romeo. «Quello di Giulietta è l’amore che non conosce ancora le ferite dell’amore. È – come dice il regista dello spettacolo, Valerio Binasco – un fiore nell’asfalto, pieno di voglia di vivere, che nasce e cresce in mezzo a un mondo di vecchi, rosi dalla rabbia, dall’odio, dalle insoddisfazioni e dalle frustrazioni. Giulietta invece è un sì totale, un grande sì verso la vita».

Per Deniz che significa fare Giulietta? «Questo è il terzo anno che replichiamo. All’inizio mi sembrava fosse più importante parlare della faida tra le famiglie dei due giovani innamorati, perché è una realtà che io, venendo dalla Turchia, conosco di più... E invece ho scoperto che in Italia, e questa è una cosa buona, questo argomento non risuona più nel pubblico: qua non si conosce né si capisce più com’è che il tuo compagno di banco può diventare il tuo nemico. Così il mio voler far rivivere l’odio è diventato far rivivere quell’amore che vive Giulietta, fresco, bellissimo... E la cosa più difficile è stata riuscire a dar corpo e voce soprattutto alla fine di quell’amore, tanto questo è assoluto, misterioso, travolgente e puro».

A proposito di vecchi rancorosi, che agitano la commedia di Shakespeare, che idea si è fatta Deniz del teatro italiano? «C’è del vecchiume, un po’ tanto, come in tutte le situazioni che contano in Italia, del resto. Ma sento che qualcosa sta cambiando, che sta arrivando qualcosa di giovane e di diverso, e io a braccia aperte non solo l’aspetto, ma cerco anche di farlo arrivare».

Viene da un paese, l’attrice, che, contrariamente a molti paesi europei più sviluppati, si sta rinnovando profondamente e marcia con un andamento del Pil vertiginoso, al contrario dell’Italia... Dice: «In Turchia tutto. sta cambiando a una velocità incredibile, forse troppa... lì si respira l’aria del cambiamento di una generazione che è convinta che si può e si deve riscrivere il mondo, che è attiva e responsabile nei confronti del proprio paese. Sento al contrario l’Italia un paese in panico: c’è, come nel teatro, un’aria vecchia. In Italia ho trovato una gioventù stanca, cui sono stati rubati la giovinezza e il futuro, dal momento che tutto era ed è già stato fatto e tutte le posizioni importanti sono nelle mani di una classe anziana che dovrebbe mollare almeno un po’. Adesso qualcosa si muove, anche se lentamente e questo ovviamente crea panico».

Il futuro di Deniz? «Adesso sogno i figli: dopo Giulietta ho voglia di un figlio e questo è una gran sogno. Come un mio sogno è da sempre lavorare in una compagnia con cui crescere e creare: ora la compagnia c’è, l’abbiamo fondata con Binasco e i ragazzi di Romeo e Giulietta: insieme allestiremo prossimamente Il mercante di Venezia».

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