La morte di Alice Bros, esplode la rabbia della mamma: "Mia figlia costretta a drogarsi"

Lo sfogo di Laura Vanelli all’indomani della notizia dell’arresto di Jamil Shalival, lo spacciatore che il 3 ottobre ha ceduto la droga alla ragazza e al suo fidanzato. «Non si dica che era una tossica, è stata una vittima»
Jamil Shalival, accusato di essere lo spacciatore che ha fornito la dose mortale ad Alice Bros
Jamil Shalival, accusato di essere lo spacciatore che ha fornito la dose mortale ad Alice Bros

UDINE. «Troppe cose non mi tornano. Mia figlia non era una tossica: è stata una vittima». Una presenza cancellata in modo tragico, una serie di risposte che mancano e un dolore che non passerà mai.

Laura Vanelli, la madre di Alice Bros, all’indomani della notizia dell’arresto di Jamil Shalival, lo spacciatore che il 3 ottobre ha ceduto la droga alla figlia e al suo fidanzato, non riesce a trattenere la rabbia.

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«Chi dice che quel giovane ha venduto la droga ad Alice sbaglia: è stato il ragazzo che era con lei a trascinarla in questi “giochi” con gli afghani. Lei non aveva la propensione per l’eroina».

 La donna attenderà la conclusione delle indagini, ma ha molti dubbi su quanto venuto a galla fino ad oggi. «Perché la Polizia insiste dicendo che Alice era mancina? Lei non aveva fatto mai nulla con la mano sinistra – afferma –. Ma altrimenti non si spiegherebbero il buco sul braccio destro.

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Udine 5 ottobre 2018 binario 1 Petrussi foto Massimo Turco

E poi c’è un testimone che ha raccontato di averla vista stare male all’ora di pranzo, mentre si trovava con alcune persone, e di averla fatta uscire dal McDonald. Insomma, mancano ancora tante risposte».

La donna, però, aveva notato un cambiamento in Alice. «Negli ultimi mesi non era più felice, aveva smesso di ridere. È in quel periodo che deve essere successo qualcosa» riferisce.

Per Laura, il 15enne che frequentava la figlia non era la persona giusta: «Lei era allegra, intelligente, attiva, ma si era innamorata di un narciso, con tutti gli annessi e i connessi». I ricordi dei giorni prima della tragedia riaffiorano.

«Il 1° ottobre aveva cambiato status su Whatsapp e aveva scritto “Game over”. Questo, per me, voleva dire che intendeva chiudere la sua storia d’amore – aggiunge –. Il giorno dopo mi aveva anche confessato che non voleva più andare a Udine: forse aveva qualche paura che la tormentava».

Quella sera è stata lei a scrivere un sms alla madre del fidanzatino della figlia, «perché non volevo che uscisse più con Alice. Poi è arrivato il 3 ottobre, lei non è più tornata a casa. E allora forse questi momenti sono collegati l’uno all’altro».
 

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