La Naval Suppliers di San Pietro esce dalla crisi e assume personale

SAN PIETRO AL NATISONE. Dall'inferno al paradiso. Gli anni dal 2012 al 2014 sono stati, come per molte aziende, quelli della crisi. Ma nel corso del 2015 la Naval Suppliers, azienda di San Pietro al Natisone, riprende fiato, riemerge da un periodo buio e il 2016 sembra l’anno della rinascita, tanto che questo mese sarà pagato un premio di risultato pattuito in accordo sindacale con la Fim-Cisl.
La Naval Suppliers conta 36 dipendenti e produce porte tagliafuoco per navi, ragion per cui, come è facile indovinare, il maggior committente è Fincantieri. Rapporti che però si ramificano in tutta Europa, in cantieri più piccoli, e perfino in Giappone. Negli scorsi anni, però, il vento della crisi si è abbattuto anche sulla Naval Suppliers, che, per restare a galla, ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali pur senza licenziare nessuno. Tutt’altra musica nell’ultimo anno e mezzo quando, forte di commesse per tutto il 2016, ha assunto nuovo personale e orientato tutto il lavoro all’orizzonte 2017 e 2018.
Un bell’esempio di come, superato di slancio il periodo nero e aumentato il fatturato del 30% negli ultimi mesi, l’azienda abbia pensato di premiare i propri dipendenti, per la prima volta nella sua storia, attraverso un contratto integrativo aziendale richiesto dal sindacato che porterà nelle tasche degli stessi lavoratori un premio che va dai 300 ai 600 euro.
«É un significativo esempio - racconta con soddisfazione Francesco Barbaro, dirigente sindacale della Fim Cisl - di come un’impresa che fino allo scorso anno navigava in pessime acque abbia riconosciuto un incentivo economico frutto dell’impegno dei propri dipendenti, che hanno contribuito in maniera determinante all’incremento dell’ultimo anno. Hanno risposto sempre con dedizione e impegno anche a fronte di commesse le cui risposte dovevano essere immediate. La zona delle Valli del Natisone è una di quelle più colpite dalla crisi e sono felice di sottolineare come invece emergano questi esempi positivi di aziende che rivedono la luce. La Fim-Cisl, presente in tutta la provincia, anche questa volta ha garantito accordi migliorativi in una realtà medio-piccola che spesso, da altri, viene dimenticata». (n.m.)
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