La Net sul caso Exe: perdita inaccettabile all’insaputa dei soci

Il buco di bilancio della Exe preoccupa non poco la Net, la società partecipata dal Comune di Udine, socia della Spa dei rifiuti che nel 2012 ha registrato una perdita di 2,4 milioni di euro

UDINE. Il buco di bilancio della Exe preoccupa non poco la Net, la società partecipata dal Comune di Udine, socia della Spa dei rifiuti che nel 2012 ha registrato una perdita di 2,4 milioni di euro. Preoccupa perché, spiega il presidente della Net, Massimo Fuccaro, nel corso dell’assemblea, «non sono state fornite informazioni sufficienti per valutare e controllare se la relazione sulla gestione e il progetto di bilancio sono coerenti. Tutto questo alla luce dell’analisi del Collegio sindacale della Exe secondo il quale alcuni accantonamenti potrebbero non essere adeguati».

La Net teme di trovarsi di fronte a una società in difficoltà, priva di un piano industriale credibile in grado di consentirle di superare il guado in cui è finita. Anche perché prima dell’assemblea dei giorni scorsi il vertice della Spa non aveva minimamente informato i soci sulle difficoltà di bilancio che si trovava a fronteggiare. «E’ seriamente preoccupante essere stati informati solo in questi giorni sulla reale situazione della società, della quale siamo soci al 18%, che chiude il bilancio di esercizio 2012 con una perdita di circa 2.4 milioni di euro» rincara Fuccaro nel definire «inaccettabile lo spreco di risorse», soprattutto in questo momento di crisi economica, che emerge dalla gestione Exe.

Il presidente della Net, infatti, da un anno all’altro, non ha intravisto «alcuno sforzo per la riduzione delle spese e neppure la volontà di posizionare Exe in un preciso settore nel campo dei rifiuti». Fuccaro sostiene questo perché, precisa, «posto che la gestione dei rifiuti è caratterizzata da diverse attività, non ho compreso quale sia il preciso settore dove Exe intende operare. In assemblea, sono state sommariamente proposte varie idee che spaziano dalla costruzione e gestione di discariche al trattamento dei rifiuti spiaggiati, passando attraverso l’ipotesi di costruzione di un impianto per il trattamento del rifiuto derivante dallo spazzamento stradale (misto pubblico-privato) per finire, tra le altre, con un’ipotetica costituzione di nuove società con aziende del Veneto».

Progetti già annunciati un anno fa quando lo stesso presidente della Net, a seguito del dimezzamento del fatturato passato dal 2010 al 2011 da 4,9 a 2,6 milioni di euro, propose di dimezzare lo stipendio del direttore che fino al 2011 percepiva circa 170 mila euro lordi l’anno. Questa proposta fu accolta all’unanimità. Oggi a distanza di un anno non è cambiato niente: «Ho risentito le stesse cose dette nella precedente assemblea di bilancio e ci troviamo con una perdita di oltre 2 milioni di euro» insiste Fuccaro ritenendo questa situazione «inaccettabile» proprio perché la Exe è una società partecipata da enti pubblici. Il 55,6% è della Provincia.

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