La nuova Rems apre a maggio con la vigilanza interna privata

MANIAGO
Guardie giurate senza armi all’interno, forze dell’ordine all’esterno. Prefettura e Asfo varano il modello di sicurezza integrata a tutela degli ospiti della prima Rems attivata in regione e dei cittadini di Maniago. La firma del protocollo d’intesa, in vista dell’apertura della nuova struttura, verosimilmente a maggio, è avvenuta alla presenza del prefetto Domenico Lione, del direttore generale Asfo Joseph Polimeni (delegato dall’assessore regionale alla salute Riccardo Riccardi), del procuratore Raffaele Tito, del sindaco di Maniago Andrea Carli e dei vertici delle forze dell’ordine.
La Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza – che ha superato gli ospedali psichiatrici giudiziari– ospita soggetti autori di reato commessi in stato di infermità mentale completa o parziale e per questo non imputabili, ma socialmente pericolosi e capaci eventualmente di reiterare il reato.
Il protocollo, è stata la premessa di prefetto e vertice Asfo, «regolamenta la sicurezza interna e perimetrale della Rems» che oggi conta su due posti (oltre ai sei di trattamento riabilitativo individuale, attualmente esternalizzato) che nella nuova struttura saranno quattro. I primi in regione, in attesa dell’attivazione di altrettanti posti a Udine e di due ad Aurisina, per Trieste.
«Nelle prossime settimane – ha detto Polimeni – sotto la regia dell’Ufficio territoriale del Governo, la Rems verrà trasferita nella nuova struttura» costata 1,5 milioni di euro finanziati perlopiù dallo Stato e dalla Regione. «È dotata di elevati sistemi di sicurezza, vetri antisfondamento, porte a chiusura automatica e collegamenti immediati con la Compagnia carabinieri di Spilimbergo per una migliore gestione sanitaria e maggiore sicurezza». Il protocollo firmato ieri regola, appunto, la gestione della sicurezza», la cui responsabilità interna, sinora, è stata in capo al reparto di psichiatria.
«Si coniugano – proseguito il prefetto – la sicurezza interna ed esterna, coordinando ed ottimizzando le risorse. Ad Asfo è stato chiesto di predisporre la sorveglianza attiva interna ad opera di guardie giurate non armate, che potranno controllare la videosorveglianza ed essere collegate direttamente alle forze dell’ordine territoriali, che hanno da sempre tra gli obiettivi quotidiani la vigilanza della Rems, per consentire un eventuale rapido intervento».
Dalla Destra Tagliamento, ha aggiunto il prefetto, «si comincia ad avviare il progetto di attivazione delle Rems» in regione, dove è stato scelto il modello diffuso.
La struttura di Maniago è stata inaugurata a dicembre, ieri è stato definito l’accordo sulla sicurezza, ora mancano quelli del Provveditorato triveneto dell’amministrazione penitenziaria e con la società che garantirà la vigilanza interna non armata. «Dopo, potremo pensare di avviarla. Contiamo di essere operativi a maggio», ha anticipato il direttore generale di Asfo. «Non si tratta, infatti, di un mero trasferimento, ma di una revisione di percorsi e organizzazione». —
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