La pista ciclabile finisce contro la rete
SACILE. «Per fortuna c’è la segnaletica: quella che mi manda contro una rete, della serie sono soldi pubblici».
Ciclabili ancora nel mirino a Sacile e la segnalazione è stata postata su Facebook da una militante (oppure ex?) del Movimento 5 stelle-Sacellum. «Potrebbe esserci costato 100 euro – la grillina spara a salve con l’ironia sull’amministrazione liventina – il disegnino inutile?”.
Vicino alla Pontebbana, in via Cartiera vecchia e via Ronche ci sono segnali di disagio: ciclisti e pedoni sul chi va là. Stessa musica davanti ai fossati: la siccità mette in mostra rive zeppe di sterpaglia e cespugli nel canale a San Giovanni del Tempio, a bordo strada della Statale 13 e nel Canevon.
Le ciclabili in crisi? Si aggiornano i problemi a Ronche. «Tombini pericolosi e avvallamenti sulla ciclo-pedonabile». Lo ha segnalato Tiziano Zilli portavoce del comitato di quartiere No Tir. «Asfalto e chiusini infossati – ha denunciato Zilli con il residente Benito Polese –. Ci sono depressioni che mettono a prova l’equilibrio».
La strada più trafficata di Sacile non alza bandiera bianca ma reclama interventi. «La ciclabile ha migliorato le cose – Zilli riconosce la maggiore sicurezza sulla linea di separazione con i bisonti della strada che sfrecciano –. La vivibilità è in tilt a Ronche». Verso Fiaschetti si alza la nube di smog e polemiche, intanto in via Cartiera vecchia la ciclabile è una polveriera di “se fosse”: tanti sacilesi dicono che è promiscua. «La pista ciclo-pedonale in via Cartiera vecchia non ha alcuna protezione in curva su una strada dove l’automobile più lenta viaggia a oltre 70 chilometri orari».
La cronaca di “You Reporter” ha segnalato il caso con le misure strette per i pedoni e ciclisti. «Rischio per i pedoni – ha valutato Rachele Toffoli –. La ciclabile non è ben sicura”.
I fossati in secca. Rane e acqua stagnante nel fosso che, all’ingresso di Sacile sulla Pontebbana, si trova a bordo strada: vicino alla ferrovia Sacile-Gemona. L’affaccio è maleodorante a due passi dallo shop cinese dei massaggi. Poi, sterpaglie, erbacce e arbusti come un anno fa, nel canale di via Canevon che è in secca. La mini giungla sulle sponde, nel 2013, aveva fatto alzare le proteste. «Il fossato – erano le segnalazioni ripetute – va manutentato perché, in caso di piena, drena l’onata dei fiumi».
A pochissimi passi dalla Fazioli, l’azienda leader mondiale nella costruzione dei pianoforti che va al raddoppio dell’area di produzione con la benedizione della Variante 69 nel Piano regolatore comunale, c’è un problema ricorrente: nella laterale di via Ronche. I soldi per la manutenzione e lo sfalcio dei fossati e canaloni, sono al lumicino nelle casse comunali. In novembre 2013, l’operazione pulizia del Comune di Sacile aveva risolto la cosa e dato una sistemata alle sponde in via Canevon.
Ma dopo un anno e mezzo gli ambientalisti sono pronti a rilanciare la protesta. «Siamo daccapo – dicono lungo la strada alcuni residenti –. Chiediamo la sicurezza idraulica e la pulizia avanzata del canale».
La griglia che sfoga l’acqua non è ostruita ma nemmeno libera dalle erbacce infestanti e rametti secchi. Fabio Toffoli ha ripulito le sponde nel 2013: cercasi altri volontari.
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