La polemica: «Quell’evento dà della donna una visione distorta e volgare»

TRAMONTI DI SOPRA. A novembre lungo le vie di Tramonti di Sopra si snodava un corteo, con in prima linea amministratori e rappresentanti di associazioni, per dire no alla violenza sulle donne e promuovere la cultura del rispetto.
Otto mesi dopo, la donna torna al centro di una tradizionale manifestazione valligiana, con in regia la Pro, ma in un contesto diverso e che stride con quanto promosso lo scorso inverno.
Le donne, ossia le ballerine dello Scaccomatto di San Giorgio, saranno protagoniste alla “Festa degli uomini” del 2 agosto. Una festa in scena da tempo a Tramonti di Sopra, ma che quest’anno, alla luce dell’aumento di casi di violenza sulle donne, è parsa fuori luogo. L’evento, tra l’altro, è ospitato in un luogo pubblico, cui tutti hanno accesso.
A sollevare il caso è il sindaco di Tramonti di Sotto Giampaolo Bidoli, che ha chiamato in causa la consigliera regionale alle pari opportunità Annamaria Poggioli per un parere. Nel mirino di Bidoli pure il volantino pubblicitario della festa, con in primo piano l’immagine di un fondoschiena femminile.
«Credo si debba porre attenzione alle iniziative proposte, tenendo conto del contesto sociale e storico in cui operiamo, che è cambiato rispetto al passato – afferma Bidoli –. Prima si organizza una manifestazione contro la violenza sulle donne, poi si mette la donna al centro di uno spettacolo: qualcosa non va. Quest’anno la “Festa degli uomini” doveva essere rivista e ridimensionata, visti pure i casi di violenza sulle donne registratisi in comunità limitrofe. Aderire a determinati progetti ha un significato di cui, mesi dopo, non ci si può dimenticare. Si poteva almeno pensare di limitare l’ingresso allo spettacolo».
Poggioli non ha risparmiato una dura critica all’evento, lei che a novembre c’era a Tramonti di Sopra per dire basta alla violenza sulle donne.
«La promozione del rispetto in questo caso viene meno – osserva –. Sono stupita e rammaricata dal modo di proporre, ancora una volta, l’immagine della donna che diventa strumento di volgare divertimento, peraltro nel contesto di una festa popolare, organizzata da un’associazione e con libero accesso. Non è moralismo: c’è un approccio etico di cui tenere conto quando si organizzano eventi. La “Festa degli uomini” è un momento ludico che non deve essere per forza abbinato a un’immagine volgare della donna, sia nel modo di veicolare la pubblicità sia nel contenuto».
Quindi l’invito di Poggioli agli organizzatori a essere «più attenti e sensibili. In un momento di emergenza sociale, in cui è necessario dare un esempio in primis ai giovani, non possiamo lanciare messaggi sbagliati sul binomio uomo-donna».
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