La portaerei a propulsione nucleare Truman in rada al largo di Trieste
A bordo dell’ammiraglia statunitense del Carrier strike group ci sono 4.800 militari tra militari e avieri
TRIESTE. Una sosta tecnica per consentire un cambio di parte dell’equipaggio e un po’ di riposo al resto del gruppo impegnato in mare da diversi mesi. La portaerei americana Uss Harry S. Truman, ammiraglia a propulsione nucleare del Carrier strike group, nella mattinata di sabato 23 aprile ha calato l’ancora, intorno alle 10.30, al largo di Barcola, dove resterà fino a mercoledì prossimo.
A scortare l’unità statunitense (lunga 332,8 metri, con una larghezza di 76,8 e un’altezza di 74,8 metri) c’è la fregata norvegese Knm Fridtjof Nansen F310 che, invece, ha attraccato al Molo Bersaglieri: operazione, quest’ultima, impossibile per la Truman visto il fondale troppo basso mentre il Molo VII è impegnato da unità mercantili.
A bordo della portaerei Usa ci sono circa 4.800 tra militari e avieri: per chi non tornerà a casa sono stati organizzati dei tour in zona con giri a Venezia e Postumia.
Sosta tecnica
La nave a pieno carico ospita a bordo fino a 3.500 marinai e 2.150 avieri oltre a 90 tra aerei ed elicotteri. La Truman è l’ottava delle dieci classe Nimitz costruite dagli Stati Uniti. A trasbordare i militari ci sono unità di piccole dimensioni come il Delfino Verde e Adriatica, che hanno sbarcato e imbarcato il personale dalla base del Molo IV dove le autorità hanno allestito un’area dedicata e dove i militari hanno potuto riabbracciare i propri cari.
Le portaerei statunitensi navigano sempre nelle acque del mediterraneo, soprattutto nella zona del Tirreno, e la Truman è dislocata nell’area operativa della Sesta Flotta degli Stati Uniti a supporto delle regolari operazioni navali per il mantenimento dell’integrazione marittima con alleati e partner. Durante la sosta, al momento, non sono previsti decolli di aerei - che richiederebbero comunque che la nave sia in movimento - o di elicotteri.
La portaerei è a Trieste per una sosta tecnica dopo le esercitazioni in Grecia a cui hanno preso parte anche unità navali italiane La portaerei Truman arrivata nel golfo di Trieste (Lasorte) «Le visite in porto di routine sono un’opportunità per rafforzare il nostro persistente legame con l’Italia», ha dichiarato il capitano Gavin Duff, l’ufficiale comandante della Truman. «Per la Uss Harry S. Truman - spiega il capitano di Corvetta Christina Sears, Public Affairs Officer, Capo del Media Department Uss Harry S. Truman e Carrier Strike Group 8 - questa è una visita di routine, per dare ai nostri marinai l’opportunità di fare esperienza della cultura locale e rafforzare le relazioni tra la Marina degli Stati Uniti e l’Italia. Abbiamo avuto l’onore di condurre esercitazioni con i nostri alleati italiani durante questo dispiegamento, incluse operazioni con la portaerei italiana Its Cavour e vogliamo conoscere di più sul paese natio dei nostri alleati. Il personale desidera visitare la zona di Trieste e conoscere la ricca cultura della regione. Una delle molte ragioni per cui i nostri marinai entrano della Marina degli Stati Uniti è quella di avere l’opportunità di vedere parti del mondo che non avrebbero mai potuto visitare altrimenti. Siamo grati di avere l’opportunità di condividere le esperienze che Trieste ha da offrire e, per i nostri marinai, l’occasione di un po’ di riposo durante il dispiegamento».
Allerta minima
A Importante il servizio di sicurezza allestito dalla prefettura e dalla Capitaneria di Porto: «Abbiamo avuto diverse riunioni in questi giorni - conferma il prefetto Annunziato Vardè - e abbiamo messo a punto un dispositivo di vigilanza e controllo del territorio in costante contatto con i servizi statunitensi. Abbiamo lavorato anche al fianco della Us Navy per quanto riguarda il profilo logistico. Saremo molto attenti al monitoraggio dell’acqua e dell’ambiente pronti ad attivarci in caso di urgenza».
Lo sbarco dei soldati
L’attenzione sarà massima anche a terra visto che i mariani statunitensi hanno poche occasioni di scendere essendo le portaerei in grado di navigare anche diversi anni senza doversi fermare. «Abbiamo chiesto rinforzi per le forze dell’ordine - conferma Vardè - con l’obiettivo di implementare il dispositivo di vigilanza e controllo del territorio».
Nella giornata di sabato 23 aprile lo stesso prefetto e il sindaco Roberto Dipiazza sono saliti a bordo «un’esperienza bellissima - racconta il primo cittadino - un equipaggio giovane e molto preparato». Dipiazza ha anche scherzato con il comandante «quando mi hanno fatto sedere sul ponte di comando ho preso possesso della nave».
I precedenti Nonostante una presenza costante nelle acque del Mediterraneo, e in particolare al largo di Napoli, è piuttosto raro che una portaerei statunitense si sposti nella parte alta dell’Adriatico. A Trieste, nel recente passato, erano arrivate la Enterprise, nel 1999, e la Saratoga a inizio marzo del 1994. La loro era stata una presenza tecnica legata alla guerra e alla crisi dei Balcani e in particolare la Saratoga che era stata costretta addirittura a ripartire con un giorno di anticipo vista la decisione della Nato di intervenire direttamente.
I numeri
Una stazza a pieno carico di 97 mila tonnellate e una lunghezza di 332,8 metri. A bordo 3.500 marinai e 2.150 avieri. Sono alcuni dei numeri della portaerei Truman, l’ottava delle dieci varate nella classe Nimitz, entrata in servizio il 25 luglio del 98 ed equipaggiata con 2 reattori nucleari.
Può imbarcare fino a 90 velivoli tra cui: F/A-18 Hornet, EA-6B Prowler, E-2 Hawkeye, Grumman C-2 Greyhound e gli elicotteri SH-60 Seahawk. Prima di Trieste era impegnate in alcune esercitazioni al largo della Grecia e prima ancora nel Golfo Persico.
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