La Provincia di Udine non esiste più. «Ma è un arrivederci»

Cerimonia a palazzo Belgrado con sindaci e cittadini. «Enti d’area vasta sono in tutta Europa, il Fvg non può farne a meno»
Udine 21 aprile 2018 Provincia, cerimonia di chiusura. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 21 aprile 2018 Provincia, cerimonia di chiusura. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. «La čhase dai furlans vuê si siare». La casa dei friulani oggi si chiude.

Il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini ha chiuso ieri il portone di palazzo Belgrado dopo oltre due secoli di storia amministrativa. In piazza Patriarcato sono passati Napoleone e Rockefeller – solo per fare due esempi – a testimonianza della centralità dell’ente per la storia del Friuli.

Ed è per questa ragione che nessuno vuole arrendersi: «Facciamo voto affinché il principio di sussidiarietà, il decentramento amministrativo voluto da grandi presidenti di questa Regione tornino a essere realtà e progetto politico di questo Friuli Venezia Giulia», ha detto Fontanini pensando alla possibilità dell’arrivo di una giunta “amica” con Fedriga a Trieste.



Oggi, passando davanti al portone del palazzo della Provincia si vede un cartello che è anche il monito che Fontanini ha voluto lanciare attraverso le parole di Pier Paolo Pasolini: «A vegnarà ben il dì che il Friùl si inecuarzarà di vei na storia, un passat, na tradision!» (verrà il tempo in cui il Friuli si accorgerà di avere una storia, un passato una tradizione).

E ieri, insieme con sindaci, amministratori di ieri e di oggi e cittadini, era palpabile lo sconforto per quello che molti interpretano essere uno sfregio alla friulanità e non una semplice riorganizzazione amministrativa.

«In questo ultimo periodo, e soprattutto negli ultimi cinque anni, era partita una campagna denigratoria nei confronti delle Province – ha tuonato Fontanini –. I mass media, i soloni della stampa, avevano dichiarato che questo è un ente inutile, che la chiusura delle Province avrebbe fruttato grandi risparmi. Noi abbiamo cercato di dimostrare che questa cosa era sbagliata, affidando al più importante ente di ricerca dello Stato, la Cgia di Mestre, il compito di dimostrare che non avrebbe portato benefici economici, ma confusione sulle competenze».

Udine 21 aprile 2018 Provincia, cerimonia di chiusura. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 21 aprile 2018 Provincia, cerimonia di chiusura. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone


Dopo aver ricordato gli esiti del referendum del 4 dicembre (che ha mantenuto le Province in tutta Italia con l’eccezione del Friuli Venezia Giulia che aveva già modificato il proprio Statuto), Fontanini ha auspicato – non senza un filo di commozione – che «il principio di sussidiarietà, il decentramento amministrativo voluto da grandi presidenti di questa Regione, tornino a essere realtà e progetto politico di questo Friuli Venezia Giulia.

Forse non si chiameranno più Province, avranno altre denominazioni, ma si occuperanno dell’area vasta, dei servizi di una pluralità di Comuni e di cittadini. Io sono certo di questo perché in Europa esistono questi enti di area vasta e non penso che il nostro Fvg possa privarsi di tale strumento».

Commozione anche nella voce del presidente del Consiglio, Fabrizio Pitton: «L’assemblea in questi cinque anni ha dimostrato valori portanti della comunità e una visione lunga. C’è grande rammarico perché non ci sarà più la Provincia di Udine. Durante la vita dell’ente friulano, questo Consiglio ha applicato un metodo fondamentale che credo sia stata la forza di questa assemblea, l’ascolto.

Udine 21 aprile 2018 Provincia, cerimonia di chiusura. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 21 aprile 2018 Provincia, cerimonia di chiusura. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

Abbiamo usato questo metodo, chiamando tutti gli amministratori per non arroccarci in un’idea che magari poteva essere solo nostra. Abbiamo fatto un sondaggio sulla riforma delle Uti e più della metà aveva un’opinione critica su quel provvedimento. La mia domanda è: dopo questi cinque anni di riforme e modifica degli assetti locali, questo Friuli, secondo voi, sarà meno rappresentato, avrà più possibilità di dire la sua, avrà un’identità più chiara?».

Allo storico Gianfranco Ellero il compito di ricordare la storia di un «ente che ha avuto un ruolo importante per il Friuli, ma le mie parole sono velate di tristezza per dover parlare alla fine di una lunga e fruttuosa esistenza. La Provincia di Udine uscirà dalla vita pubblica del Friuli per entrare definitivamente nei libri di storia della nostra terra. Due sono gli aspetti e caratteri molto importanti per il Friuli e cioè la formazione del territorio e la funzione regionale che questo ente regionale si è sempre assunto.

È facile osservare che il Friuli è stato il cuore e la spina dorsale di molti enti politici ed ecclesiastici non per due secoli, ma per 2 mila e 200 anni».

Poi la torta con la scritta “Arrivederci Mandi”.

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