«La Provincia non paga» e l’impresa blocca il cantiere
SAN QUIRINO. Dovrebbero iniziare oggi i lavori di asfaltatura nella nuova intersezione tra le vie dei Templari, Comina, Pordenone e Villa d’Arco, che la Provincia sta riqualificando con la realizzazione di una rotatoria. Entro la prossima settimana invece sarà aperto un tratto della rotatoria stessa, circa il 70 per cento dell’opera, mentre quello a sud, in direzione Pordenone, continuerà a essere chiuso e interessato dai lavori di completamento del manufatto.
La chiusura del cantiere non avverrà quindi, come inizialmente previsto, il 15 giugno, ma entro il 13 luglio. Questo è infatti il termine della proroga che la ditta appaltatrice ha chiesto e ottenuto dalla Provincia per completare i lavori. Prorogate anche le modifiche alla viabilità in essere da mesi.
Si tratta di 28 giorni di ritardo che serviranno a recuperare il tempo perso nelle scorse settimane, quando la ditta aveva deciso di spostare i suoi operai in un altro cantiere. Non si è trattato di uno stop vero e proprio di quello di via dei Templari (mai formalizzato dall’ente appaltatore). Il cantiere tuttavia non è andato avanti per circa una ventina di giorni.
Il motivo? Da quanto appreso, la ditta avrebbe messo in atto una sorta di braccio di ferro con gli uffici di Largo San Giorgio temendo che, a causa del patto di stabilità, non le fosse pagata la fattura relativa all’ultimo stato avanzamento lavori. Ufficialmente però avrebbe comunicato all’ente appaltatore di essere impegnata a proseguire l’intervento in un altro cantiere in cui è impegnata.
Da parte sua inoltre la Provincia è ancora all’interno del termine dei 30 giorni per il pagamento della fattura. Un disguido tecnico quindi che sarebbe stato risolto con un chiarimento tra le parti.
La viabilità su via dei Templari, a cavallo tra i territori dei Comuni di San Quirino, Cordenons e Pordenone, continua quindi a essere “di cantiere”, con mezze carreggiate transitabili dalle auto.
Il cantiere era partito a gennaio, con la chiusura totale della viabilità necessaria per effettuare la bonifica bellica del sito, che in passato era zona militare. Anche in questa prima fase c’era stato un ritardo sul crono programma legato alla concessione del nulla osta a procedere con la realizzazione della rotatoria da parte del Reparto infrastrutture dell’esercito che ha sede a Padova.
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