La provocazione di Ceraolo: «Chiudiamo lo Zancanaro»

Il sindaco: per coprire il buco di bilancio tagli alla cultura e al servizio scuolabus. Ma l’ipotesi più praticabile resta quella dell’aumento dell’aliquota dell’Imu

SACILE. Rischio chiusura per il cinema teatro Zancanaro? Per ora soltanto un’ipotesi che il sindaco Roberto Ceraolo, intervenuto l’altra sera all’assemblea territoriale svoltasi a Sant’Odorico, ha gettato sul piatto della bilancia per pareggiare il buco (873 mila euro) che a oggi il Comune di Sacile si trova a fronteggiare nel varo del bilancio di previsione per il 2013. Altre ipotesi riguardano l’azzeramento delle spese per la cultura, il taglio dei fondi per le scuole paritarie, l’eliminazione del servizio di scuolabus.

L’alternativa a tutto questo è il ricorso, more solito, alla leva fiscale di cui, lo stesso primo cittadino ha riconosciuto, è ormai imbarazzante parlare. Il riferimento d’obbligo in questo caso è all’Imu, l’imposta sugli immobili.

Precisato che non si può pensare di ricorrere all’addizionale Irpef (il termine per un eventuale aumento è già scaduto) e che la Tares (la nuova imposta che ha preso il posto della tassa sui rifiuti e che assorbe altre imposizioni fiscali) pur gravando sui cittadini (previsto in riva al Livenza un aumento stimato nel 18 per cento) non produrrà effetti in termini di entrate, il sindaco ha detto che l’unica possibilità è rappresentata dall’Imu. Applicando aliquote al 4 per mille per la prima casa e all’8 per mille per gli altri immobili si otterrebbero, infatti, 817 mila euro, di fatto quasi quanto richiesto per tappare il buco, con un aumento medio per famiglia di 100 euro.

Ma al riguardo si sa che c’è chi paga e chi sta alla finestra creando situazioni di diseguaglianza sociale che lo stesso Ceraolo ha evidenziato al pari della virtuosità del Comune («Abbiamo solo 98 dipendenti», ha sottolineato) capace di ridurre all’osso le spese. «Anche nel caso di specie – ha spiegato il sindaco – a fronte di minori trasferimenti (dal 2009 ad oggi c’è stato un calo di 1,2 milioni di euro) siamo riusciti a ridurre lo sbilancio iniziale pari a un milione e 431 mila euro agli attuali 873 mila euro. E qui però bisogna scegliere: o si tagliano servizi o si ricorre alla leva fiscale”. Lo stato dei fatti ha basito i presenti (pochi ad onor del vero al pari degli assessori della giunta municipale) incapaci quasi di reagire. C’è stato chi ha tentato di sgelare il clima con una barzelletta e chi ha proposto di tagliare l’illuminazione.

A smuovere le acque poi è stata la questione scuola e la domanda consueta: si fa? Il sindaco al riguardo ha dichiarato che la localizzazione è confermata a Sant’Odorico e che la nuova scuola primaria per la zona sud rappresenta una priorità. Il primo cittadino per la sua realizzazione ha dato pure la disponibilità ad un eventuale ricorso ad alienazioni di immobili comunali (in una precedente riunione aveva citato palazzo Ettoreo) precisando tuttavia che i soldi della Gronda est (3,5 milioni di euro) non si possono toccare.

Alla successiva polemica innescata dal consigliere comunale Daniela Pillon (Pd) ha risposto il presidente del consiglio comunale Giuseppe Toffoli (Pdl). L’ex sindaco Roberto Cappuzzo (Cittadini per Sacile), da parte sua, ha proposto per la nuova scuola il ricorso a una tassa di scopo e per il bilancio 2013 un patto sociale. A suo dire, infine, si può risparmiare sui rifiuti.

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