La Regione investe 33 milioni e rilancia imprese e istruzione
UDINE. L’assestamento di bilancio regionale che sarà approvato il 18 luglio destinerà quasi 33 milioni al sostegno delle attività produttive e al sistema dell’istruzione e della formazione del Fvg. L’annuncio è arrivato ieri dal capogruppo in Consiglio del Pd Cristiano Shaurli, durante il convegno “Lavoro per i giovani” organizzato dalla Fim-Cisl del Fvg all’interno di Homepage Festival e moderato dal direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier.
«La maggioranza – ha spiegato Shaurli – ha deciso di puntare su alcune macroaree d’intervento che ritiene essere prioritarie in questo delicato periodo economico. Per questo motivo il prossimo assestamento di bilancio destinerà 13 milioni all’istruzione, 16 milioni al sostegno delle attività produttive e 3,8 milioni verranno investiti in formazione. È un primo passo che vogliamo compiere per cercare di rispondere alle richieste del nostro sistema industriale e che deve proseguire attraverso una riforma d’insieme delle piccole e medie imprese regionali, per premiare quei percorsi aggregativi che creano competitività, per modificare l’inefficace sistema formativo attualmente esistente e per portare a una semplificazione di una burocrazia ormai asfissiante».
Una boccata d’ossigeno per un sistema economico, quello friulano, che vive una situazione drammatica, come è stato detto durante il convegno introdotto da Sergio Drescig, segretario generale della Fim-Cisl, e a cui hanno partecipato il capogruppo in regione del Pdl Alessandro Colautti, il segretario nazionale della Fim-Cisl Marco Bentivogli e il segretario regionale della Cisl Alberto Monticco.
Le cifre, nel dettaglio, evidenziano un tasso di disoccupazione del 6,8% – che “schizza” addirittura al 36% negli under 25 –, più alto non soltanto della media europea, ma per la prima volta nella storia con un trend peggiore del resto d’Italia e che si somma a un export delle imprese friulane che procede più lentamente di quanto fanno registrare le altre regioni del nord.
Dati, questi, che si sommano a quelli presentati nei giorni scorsi dalla Fim-Cisl del Fvg e che disegnano un quadro nel quale, rispetto al 2011, nel corso dell’ultimo anno solare la cassa integrazione ordinaria all’interno dei confini regionali ha fatto segnare un + 40% e quella in deroga un + 70,6%.
«Quello che chiediamo alle istituzioni – ha detto Monticco – è di andare oltre ai semplici ammortizzatori sociali che sono sì fondamentali, ma non servono a far ripartire il sistema industriale locale. In questi anni è mancato un quadro d’intervento globale: adesso dobbiamo consolidare i grandi gruppi e rilanciare le filiere produttive dell’intera regione».
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