La Regione: Sanzioni e ferie imposte per i medici non vaccinati

Flop dell’antinfluenzale tra gli operatori sanitari: solo uno su 10 ha fatto l’iniezione. Pischiutti: così non va, discuteremo con i sindacati come applicare i provvedimenti

UDINE. Per ora è solamente un’ipotesi «da discutere attorno a un tavolo con i sindacati» afferma Paolo Pischiutti, direttore per la prevenzione e promozione della salute, ma qualora si dovesse realizzare rappresenterebbe un caso unico in Italia. La Regione sta valutando di sanzionare il personale medico che non si sottopone ai vaccini antinfluenzali. Solo un medico su 10 si è sottoposto alla profilassi nella stagione invernale.


I provvedimenti

Nonostante la massiccia campagna di prevenzione, le aspettative sono rimaste deluse. Il dato che inevitabilmente fa più discutere e sta creando già polemiche all’interno degli ambienti medici è che appena il 10% dei dipendenti della Aziende sanitarie si è sottoposto alla vaccinazione antinfluenzale.

La copertura in Fvg

  • Anziani over 65: il 54%
  • Categorie a rischio: oltre il 50%
  • Personale sanitario: 10%

La somministrazione, lo ricordiamo, non era obbligatoria ma raccomandata per le persone con età pari o superiore a 65 anni; bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze; bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; e appunto medici e personale sanitario di assistenza.

Influenza i dati aggiornati (al 15 febbraio)

  • Incidenza nell'ultima settimana: 9.64%
  • Persone colpite in Fvg da inizio epidemia: 200 mila
  • La maggioranza (20,14%) sono i piccoli da 0 a 4 anni

Il dato non si discosta di molto a quello della stagione 2016–2017 quando la copertura vaccinale aveva raggiunto la media dell’11,1% con “picchi” del 12% nell’Azienda universitaria integrata udinese e nella Aas 3. Paolo Pischiutti più volte ha dichiarato la sua rabbia e delusione: «Il personale che non si vaccina ed è a contatto soprattutto con pazienti che hanno gravi patologie può diventare un pericoloso veicolo dei focolai dell’influenza».

Per questo motivo la direzione regionale per la prevenzione valuta l’ipotesi di sanzionare i medici che schivano le profilassi. «Stiamo pensando a una multa – afferma – o a un provvedimento disciplinare mandando in ferie il personale inadempiente. Viceversa stiamo studiando un sistema di incentivi per aumentare la percentuale dei vaccinati».

Flop anche tra gli anziani

Si sperava di agganciare l’onda lunga delle vaccinazioni obbligatorie nelle scuole. A tal punto che erano state distribuite 10 mila dosi in più complessivamente nel pordenonese e nel capoluogo udinese. Eppure qualcosa non è andato per il verso giusto.

Poco più di un anziano ultra 65enne su due (il 54%) si è vaccinato. Il dato supera il 50% tra le persone con particolari patologie. «Il fatto che ci siano stati morti tra le persone influenzate, nonostante godessero diun buono stato di salute, deve far capire l’importanza della vaccinazione – dichiara ancora Pischiutti – . Morire nel 2018 per influenza è anacronistico. Spesso si dice che il vaccino costa. Ma è ancora più caro il prezzo che deve pagare l’intero sistema della sanità per una persona che viene ricoverata per molti giorni per una influenza».

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Picco di influenza superato

Nel frattempo, stando al rapporto Influnet aggiornato al 15 febbraio, l’influenza sembra dare tregua anche in Friuli Venezia Giulia. Il picco è stato superato e sono circa 10 mila i friulani costretti a letto a causa di febbre e dolori articolari. Il bollino è passato da arancione a un rosso pallido, che significa 9,64 casi ogni 1.000 abitanti, un dato comunque maggiore rispetto a quello dello del resto d’Italia dove la media è di 8,8 casi per mille.

Nelle fasce di età pediatrica si osserva una lieve flessione anche se rimangono quelle maggiormente colpite con un livello dell’incidenza pari a circa 27,8 casi per mille assistiti nei bambini al di sotto dei cinque anni e pari a 13,8 nella fascia di età tra 5 e 14 anni.

Più evidente la diminuzione del numero di casi nei giovani adulti in cui l’incidenza è pari a 7,6 e negli anziani con 3,6 casi per mille assistiti. Il numero di casi stimati nella settimana presa in esame è pari a circa 534.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 6.744.000, di molto superiore rispetto allo scorso anno quando furono poco più di 5 milioni gli italiani costretti a letto dall’influenza.

Nella nostra regione i 13 medici “sentinella” hanno registrato 163 casi di influenza su un totale di 16.900 assistiti, il che equivale a un’incidenza del 9,64 per mille. Come nel resto d’Italia i più colpiti sono i bambini dai 0 ai 4 anni (20,14), seguiti dalla fascia d’età da 5 a 14 anni (8,54), 15 – 64 anni (10,47) e over 65 che con un’incidenza del 3,57 per mille fanno segnalare un dato in aumento rispetto alle precedenti rilevazioni.

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