La Regione “scheda” gli acquisti rimborsati
UDINE. Schedare oggetto per oggetto. E decidere che cosa fare di circa 600 beni acquistati con i soldi della Regione e che alla Regione devono ritornare. Così ha stabilito l’ufficio di presidenza del Consiglio e il personale ha cominciato a inventariare pezzo per pezzo quanto acquistato dal 2008 al 2013.
Nonostante il ricalcitrare di alcuni consiglieri. E l’attesa per la Lega che non ha ancora restituito nulla. Ieri era l’ultimo giorno utile per rendere i beni e per la presentazione dei bilanci riferiti ai primi mesi del 2013 degli otto ex gruppi consiliari.
Scadenze che negli uffici di piazza Oberdan s’intrecciano tra loro ma anche con due inchieste sull’utilizzo dei fondi assegnati ai gruppi, tanto che la Guardia di finanza è in attesa dei risultati della catalogazione degli oggetti. Oggi è programmata una riunione dell’ufficio di presidenza del Consiglio, guidato da Franco Iacop, nella quale arriverà il via libera alle buonuscite per 43 ex consiglieri, ma si affronteranno anche le questioni dei beni e dei bilanci 2013.
Dai cellulari ai mobili
C’è un po’ di tutto tra le compere degli ex inquilini di palazzo. Come da regolamento, con i fondi assegnati gli otto gruppi potevano acquistare anche beni strumentali. E così hanno fatto. La maggior parte di articoli è di tipo informatico e tecnologico, dai cellulari ai computer, dalle stampanti alle chiavette Usb.
Ma ci sono anche sedie, lampade, mobili per l’ufficio, come rilevato dagli accertamenti su scontrini e ricevute effettuati dai finanzieri. È stato il segretario generale del Consiglio, Mauro Vigini, a inviare a ciascun ex capogruppo la richiesta scritta a provvedere alla restituzione di ogni oggetto, da quelli comprati autonomamente a quelli assegnati dalla Regione.
E a ogni oggetto va anche allegata la documentazione contabile, fattura o scontrino che sia. Ha fatto di più Vigini. Nella lettera ha ricordato a ciascun capogruppo quanto i suoi avevano speso per gli acquisti, così da far combaciare beni e soldi spesi.
Circa 600 pezzi
Al momento ammontano a circa 600 gli oggetti rientrati a palazzo. E non sono ancora tutti. A spanne il Pdl, che all’inizio era composto da 21 consiglieri scesi nel 2010 a 19, e il Pd, 17 esponenti, hanno riportato circa 200 pezzi ciascuno. Un centinaio, invece, sarebbero gli oggetti comprati dal gruppo Misto che a inizio legislatura era formato da due rappresentanti e nel 2010 è salito a cinque.
L’Udc, invece, quattro esponenti, si sarebbe fermato a una trentina di acquisti. I gruppi più piccoli, infine, avrebbero a carico una decina di beni ciascuno, perché Sel era composto da tre consiglieri, Idv da due e Cittadini - Libertà civica da due.
Le obiezioni del Pdl
Non tutti gli ex consiglieri del Pdl hanno restituito quanto avrebbero dovuto. Perché una delle resistenze dei pidiellini è stata fondata sul principio che i gruppi sono associazioni private e quindi gli oggetti sarebbero stati restituiti al gruppo.
Un principio che non ha convinto il personale del Consiglio, che continua a chiedere indietro ogni oggetto. Ma alcuni pidiellini continuano a resistere.
Lega non pervenuta
A ieri i sette ex consiglieri padani non avevano ancora restituito nulla. Al personale della Regione il perché è un mistero.
Bilanci e buonuscite
Nella riunione di oggi dell’ufficio di presidenza sarà stabilito come procedere rispetto a chi non ha consegnato nulla, se stabilire una proroga o, ad esempio, chiedere il pagamento degli oggetti acquistati. Una decisione va presa, anche perché la Guardia di finanza attende i riscontri degli inventari.
A ieri, inoltre, gli otto ex gruppi consiliari stavano ultimando la consegna degli otto bilanci riferiti al periodo da gennaio all’inizio di maggio. Con ogni probabilità, viste le inchieste in corso, ben poco sarà stato speso con i fondi assegnati dalla Regione. L’ufficio di presidenza darà anche il via libera alle buonuscite di 43 ex, liquidazioni che vanno da 50 a 200 mila euro e per le quali la Regione sborserà 2 milioni 350 mila euro.
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