La Regione si è "tenuta" 20 milioni di euro che sono dello Stato
TRIESTE. La Regione si è “tenuta” 20 milioni di euro che avrebbe dovuto restituire allo Stato. L’importo (precisamente di 20.304.938,18 euro) riguarda somme percepite dall’amministrazione regionale sulle Rc auto ed è finito sotto la lente di ingrandimento della Sezione di Controllo della Corte dei Conti nell’ambito del giudizio di parificazione del bilancio per il 2012 che si svolgerà venerdì prossimo.
La questione però è emersa già ieri, quando si è svolta l’udienza relativa alla dichiarazione di affidabilità del bilancio stesso.
Giudizio non in discussione ma qualche criticità è emersa; tra queste la gestione dell’avanzo vincolato dove rientrano i 20 milioni sulle assicurazioni automobilistiche, «andati in economia – scrive nella sua relazione il presidente della Sezione di Controllo, Fabrizio Picotti – senza che a essi sia stato apposto il vincolo che invece, in sede di delibera giuntale sulle risultanze dell’esercizio precedente, da tempo assiste una fattispecie analoga per l’importo di euro 5.764.317,67».
In sostanza, se abitualmente la Regione restituisce a Roma gli oltre 5,7 milioni, nel 2012 la somma di 20,3 milioni se l’è tenuta in cassa.
«Esiste un rapporto debito/credito da definire con lo Stato – hanno spiegato i responsabili della Direzione finanze della Regione, rappresentati dalla direttrice Antonella Manca e da Alessandro Zacchigna – e possiamo affermare con certezza che il differenziale è favorevole alla Regione ben oltre i 20 milioni di questo capitolo e ci sono sentenze della Corte Costituzionale che ci danno ragione».
Lo Stato, hanno ricordato i dirigenti regionali, nel 2012 ha trattenuto circa 80 milioni soltanto di Iva. In attesa del tavolo Stato-Regione che definisca finanziariamente la questione, la Regione non ha restituito quei 20 milioni «che – hanno aggiunto i responsabili della Direzione – avrebbero ulteriormente irrigidito il bilancio». Un’operazione che fa storcere il naso alla Corte dei Conti ma che rappresenta un chiaro segnale politico, seppure lanciato dalla precedente amministrazione targata Tondo.
La dichiarazione di affidabilità (che ha visto controllati 213 capitoli pari al 6,04% del rendiconto 2012) traccia un quadro sostanzialmente positivo della correttezza del bilancio regionale con qualche ombra in particolare sull’accertamento delle entrate, sul funzionamento dei controlli interni, sull’attuazione dei programmi e sulla chiarezza delle regole. Non convince la magistratura contabile, in particolare, la gestione del progetto “Ermes” per la posa delle fibre ottiche per estendere la banda larga a tutta la regione.
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