La Russia: «Basta adozioni con l’Italia»

Il caso Manarin rischia di incrinare i rapporti. Le autorità di Mosca irritate

SAN QUIRINO. Rischia di irrigidire i rapporti Russia-Italia sul fronte delle adozioni internazionali la vicenda scoppiata dieci giorni fa, a Volgograd del comandante della polizia locale di San Quirino, Odesio Manarin.

È notizia di ieri infatti, diffusa dai media russi, che il commissario per i diritti dei bambini, Pavel Astakhov, che fa capo al presidente della Federazione russa, è intenzionato a chiedere al governo federale l’istituzione di una moratoria di sei mesi per l’adozione di bambini russi da parte di famiglie italiane, nel caso in cui tutta la documentazione non sia in regola. Il commissario ha spiegato che la sospensione è dovuto al fatto che l’Italia non rispetterebbe gli obblighi in materia di adozione di bambini provenienti dalla Russia, derivanti dall’accordo bilaterale del 2013. Astakhov, a sostegno della sua tesi, cita il caso di Manarin e quello, verificatosi nel 2014 a Pescara, dove un bambino russo di 5 anni fi soffocato nel sonno dal padre adottivo affetto da disturbo psicotico atipico. L’uomo a febbraio è stato assolto dal tribunale di Pescara dall’accusa di omicidio in quanto non punibile, perché giudicato incapace di intendere e di volere all’epoca dei fatti.

Ma per Pavel Astakhov due casi così ravvicinati sono troppi. Tra le righe c’è la possibilità che, alla luce di quanto avvenuto con Manarin, si proceda ad un ulteriore giro di vite nelle adozioni in Russia, bloccando la possibilità anche agli italiani di accedervi, come avvenuto nel 2012 per gli americani. Intanto sulla vicenda del procedimento penale con l’ipotesi di reato di percosse al figlio adottivo (un bambino russo di 8 anni adottato a gennaio dai coniugi Manarin) aperto a Volgograd nei confronti del comandante di San Quirino si è mosso anche il sottosegretario al ministero degli Esteri italiano, Benedetto Della Vedova, interessato dal consigliere comunale Stefano Santarossa.

La Farnesina sta monitorando la situazione, in stretto collegamento con il Consolato e l’ambasciata italiana a Mosca. È nelle mani del console italiano, Pier Gabriele Papadia, la lettera inviata venerdì dal sindaco di San Quirino, Corrado Della Mattia. Si spera possa essere utile a sostenere la tesi della difesa sull’irreprensibilità della persona del comandante, che si cerca di far rientare in Italia a fronte del pagamento di una sanzione, evitando il processo.

È probabile invece che, visto il dibattito scoppiato in Russia sulle adozioni da parte di italiani, sia annullata l’adozione del bambino (affidato alla custodia dell’orfanotrofio di provenienza). Sul ricorso per l’annullamento presentato dalla procura locale si sprimerà la Corte regionale di Volgograd.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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