La Saf elimina 84 corse, utenti sul piede di guerra
UDINE. Sommersa dalle proteste, la Federconsumatori chiede un incontro con Saf e Provincia dopo i tagli al Trasporto pubblico locale. Da un’indagine dell’associazione a tutela degli utenti, sono 84 le corse tagliate nella sola provincia di Udine.
«Dobbiamo sederci intorno a un tavolo e pianificare una strategia che tenga conto di tutte le variabili – chiede il presidente della Federconsumatori Udine, Wanni Ferrari –: le corse possono essere tagliate dove esiste l’alternativa su rotaia. Diverso è il caso di paesi fuori dagli assi principali. In quel caso il servizio non può mancare, ma può essere migliorato con mezzi più piccoli e coinvolgendo le amministrazioni locali».
Da febbraio il telefono della Federconsumatori è bollente. Da quando cioè «sono state soppresse numerose corse formalmente per la delibera della Provincia di Udine, sostanzialmente a seguito di un accordo tra l’ente e la direzione della Saf – sostiene Ferrari –. La motivazione risiederebbe nel taglio dei trasferimenti regionali dedicati alla mobilità urbana ed extra urbana. Dopo la reazione di alcuni sindaci i tagli sono stati strutturati diversamente, ma è rimasta la sostanza di una riduzione-penalizzazione del servizio che interessa alcune centinaia di cittadini tra i quali studenti, lavoratori e anziani».
La serie di tagli alle corse arriva come un fulmine a ciel sereno. «Tutte le decisioni sono state adottate dalla Provincia senza qualsiasi consultazione preventiva con gli amministratori delle comunità interessate ai tagli o con le associazioni dei consumatori dimostrando una palese noncuranza nei confronti delle esigenze di mobilità dei cittadini», lamenta il presidente di Federconsumatori. Ma non è tutto. Perché secondo Ferrari «l’importo complessivo dei tagli dei conferimenti alla Provincia di Udine, nell’ordine del milione di euro, poteva essere gestito in modo più ragionevole, senza creare disagi e gravi disservizi agli utenti del servizio di trasporto. Questo perché i tagli si riferiscono a un incremento degli stanziamenti pubblici inferiore a quello previsto, il 6,2%, non certo ad una riduzione netta dei trasferimenti».
Quindi il milione di euro preceduto dal segno meno è da inserire nelle more del bilancio di previsione e non già nel saldo tout court destinato al Trasporto pubblico locale. E Ferrari si lancia in un attacco della spa controllata al 60 per cento dalla Arriva Italia srl: «In questa situazione stupisce che la responsabilità sociale della Saf, pubblicizzata sul sito aziendale, venga clamorosamente disattesa. In altre province della regione la stessa Saf ha agevolmente coperto il gap rappresentato dalla riduzione dei conferimenti avendo conseguito nell’ultimo anno utili nell’ordine dei 4 milioni di euro».
La Federconsumatori chiede quindi una «reale, ragionevole e necessaria razionalizzazione del servizio, utile per ripensare l’intera pianificazione del Tpl attraverso una riorganizzazione delle corse che possa assicurare efficienti collegamenti anche con le frazioni più isolate evitando duplicazioni di corse per alcune tratte servite per altro sia dal treno sia dalle corriere o comunque da corse molto ravvicinate del trasporto pubblico. Un tanto dunque garantirebbe effettivi collegamenti ed un servizio reale per i cittadini».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto