La scherma a scuola come arte medievale e attività motoria

Suggestiva esperienza per gli allievi delle medie a Feletto Dalla pratica con bastoni ai disegni tratti da Fiore dei Liberi



I bastoni ginnici che diventano spade per un duello dal sapore medievale. Si voltano le spalle ai campioni moderni della scherma e si imbocca la strada della storia.

Gli alunni della classe seconda A della sezione sportiva della scuola secondaria di Feletto Umberto hanno preso come riferimento Fiore dei Liberi da Cividale, maestro di scherma friulano a cavallo tra 1300 e 1400, e hanno dato vita a un percorso sulla scherma davvero particolare. A differenza dei compagni di prima e terza, che hanno affrontato la disciplina olimpica, a loro è toccato scoprire la “scherma storica”, quella del tardo Medioevo, grazie al trattato “Flos duellatorum” scritto dal maestro friulano nel 1409. Si tratta del più noto, importante e studiato manuale di combattimento medievale: contiene l’istruzione completa del cavaliere, descrive la lotta a mani nude e quella con la daga (una corta e robusta spada a due tagli), con la lancia, con diversi tipi di bastoni, in armatura e senza, a piedi e a cavallo. Il trattato rappresenta un vero e proprio manuale sulla difesa personale dell’epoca. Gli alunni hanno studiato la materia da due prospettive: nelle ore di arte hanno analizzato e ridisegnato le immagini del trattato di Fiore dei Liberi, oltre che di altri documenti medievali e rinascimentali; nelle ore del rientro sportivo si sono invece cimentati con la pratica degli esercizi e delle tecniche insegnate dal maestro friulano.

«ll lavoro di analisi sulle immagini del “Flos duellatorum” è stato possibile grazie alla versione del manuale redatta dal maestro di scherma antica Massimo Malipiero, noto esperto del settore che svolge le sue lezioni di scherma a Colugna», commenta il professore d’arte e istruttore di scherma sportiva e storica Fabrizio Zelco. Sul fronte sportivo invece, gli studenti hanno usato bastoni ginnici come simulacri inoffensivi di spade a due mani, ma hanno anche potuto provare, in pose statiche, riproduzioni fedeli di armi storiche.

«Il tema è suggestivo e i ragazzi si sono divertiti molto – conclude l’insegnante, che ha seguito la classe in aula e in palestra –. Dopo questa prima sperimentazione riproporrò il percorso il prossimo anno, migliorando alcuni aspetti e continuando a mettere in connessione la parte storico-artistica con quella motoria». —



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