La scomparsa dei movimenti civici: così cambia la geografia politica in regione
Diverse le novità per il voto del 2-3 aprile: dall’addio di Progetto Fvg e Cittadini alla nascita del Terzo polo
UDINE. Elezione che prendi, novità che trovi, si potrebbe dire maneggiando con cura un classico proverbio italiano. Sì, perché adattando la massima alla realtà contingente delle Regionali, questa si traduce nel fatto che lo scenario politico del Friuli Venezia Giulia il 2-3 aprile sarà comunque diverso – e in certi casi nemmeno poco – da quello cui ci siamo abituati in questi anni.
Partiamo dal centrodestra dove la grande scommessa di Massimiliano Fedriga è la sua civica. Non una sorta di lista Zaia, per quanto i leghisti presenti saranno diversi, bensì uno strumento per cercare di intercettare i voti di chi non sceglie i partiti tradizionali.
A questo sono state pensate, ad esempio, le candidature di Carlo Bolzonello (fratello di Sergio) a Pordenone oppure quelle di Moreno Lirutti e Alberto Rigotto a Udine. Ma è chiara, in questo senso, anche la decisione di Sergio Bini di archiviare Progetto Fvg dopo appena cinque anni di vita.
Utilizzando un paragone imprenditoriale, si potrebbe dire che la civica fondata dall’assessore ha esaurito la sua ragione sociale nel momento in cui è nata la lista Fedriga. Dove infatti, non per nulla, dal gruppo di Progetto Fvg proverrà un numero consistente di candidati a partire da Mauro Di Bert ed Edy Morandini a Udine passando per Alessandro Da Re a Pordenone, mentre Giuseppe Sibau ha deciso di lasciare Autonomia responsabile – che invece Renzo Tondo ha intenzione di mantenere in vita – per correre, appunto, nella civica del governatore.
Completamente nuovo, sia per struttura sia per simbolo, è invece il Terzo polo che dopo il lusinghiero battesimo delle Politiche cerca alle Regionali di eleggere un gruppetto di consiglieri su cui costruire il futuro. Frontman molto conosciuto – cioè l’ex senatore dem Alessandro Maran –, per la composizione delle liste i centristi stanno pescando un po’ ovunque.
Certamente a centrosinistra come testimoniano i profili di Maria Sandra Telesca ed Enrico Pizza nel collegio di Udine, di Marcello Del Zotto e Marco Salvador in quello di Pordenone e di Antonella Grim a Trieste. Ma anche a destra se pensiamo ai volti dei consiglieri uscenti Emanuele Zanon (Pordenone) e Giuseppe Nicoli (Gorizia) – eletti rispettivamente nel 2018 con Progetto Fvg e Forza Italia – oppure a quello di Roberto Fedele nella circoscrizione friulana.
Voltando lo sguardo dalle parti di Pd e alleati, poi, la notizia più clamorosa è l’addio alla lista dei Cittadini dopo 20 anni di presenza fissa in Regione.
La spaccatura che ha portato una parte consistente di civici – a partire dagli uscenti Simona Liguori e Tiziano Centis – a fondare Civica Fvg e le visioni opposte tra Bruno Malattia e il resto del campo progressista hanno prodotto la decisione, da parte dell’avvocato pordenonese, di non schierarsi con nessuno. Colpisce, in ogni caso, che non ci sarà nemmeno Civica Fvg considerato come – data la difficoltà di raccolta delle firme per chi non è presente in Aula da inizio legislatura e la necessità di trovare 46 nomi in lista – i candidati della neonata formazione politica correranno con il Patto per l’Autonomia di Massimo Moretuzzo.
Attenzione, infine, alla sinistra della coalizione dove la volontà è di presentare due liste autonome: Open Fvg di Matteo Polo e Furio Honsell che ha il vantaggio di non dover raccogliere le firme, ma al momento ha pochi candidati da mettere in lista e l’Alleanza Verdi Sinistra dove, invece, a mancare non sono i papabili consiglieri bensì (attualmente) le sottoscrizioni. —
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