La scritta di Auschwitz su un portone: è giallo

Lestizza come Auschwitz.. L’inquietante scritta “Arbeit macht frei”, che richiama alla memoria una delle pagine più tristi dell’umanità, è comparsa ieri mattina sul cancello di ingresso ad alcuni terreni agricoli in via Nicolò Fabris, la strada che da piazza San Biagio porta a Mortegliano.
In tedesco significa: “Il lavoro rende liberi” ed era il motto beffardo che si leggeva all’ingresso di numerosi campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. La scritta ha assunto nel tempo un forte significato simbolico, poiché sintetizza in modo tanto esemplare le menzogne dei campi di concentramento. Ad Auschwitz, Dachau, Flossenbürg e Gross-Rosen i lavori forzati e la condizione disumana di privazione hanno portato alla morte migliaia di prigionieri. Dietro quel cancello non c’era infatti nessuna libertà ad attendere i deportati.
Dietro alla scritta sistemata molto probabilmente durante la notte tra lunedì e martedì nei terreni di Lestizza, però non sembra esserci nessun movente antisemita. «I primi accertamenti - ha spiegato il capitano Filippo Sautto, comandante della compagnia dei carabinieri di Latisana - ci portano ad escludere che si sia trattato di una manifestazione di ostilità contro gli ebrei o di un’apologia al fascismo».
Gli investigatori sospettano infatti che la scritta possa essere legata a rapporti difficili tra agricoltori che operano su terreni confinanti o comunque a problemi inerenti all’attività di chi lavora quei terreni. A dare l’allarme sono stati i responsabili dell’azienda agricola di Nataliano Tavano.
Non appena sono stati informati dell’accaduto, poco prima di mezzogiorno, i carabinieri della stazione di Mortegliano, coordinati dal maresciallo Mirko Comisso, hanno rimosso la scritta che era stata realizzata su un pannello di legno compensato. Lo stesso Natalino Tavano ha però precisato che il terreno dove è stata sistemata la scritta «non è di sua proprietà». Toccherà quindi ai carabinieri fare luce sull’accaduto ma al momento non ci sono sospettati e sul pannello di legno non sono state trovate tracce utili a identificare l’autore. In attesa di una denuncia da parte dei proprietari, i carabinieri hanno comunque informato il magistrato di turno, il pubblico ministero Claudia Danelon.
La notizia della scritta, che è rimasta visibile per diverse ore in una strada di grande transito, ha fatto in poco tempo il giro del paese. Anche secondo il sindaco di Lestizza Geremia Gomboso non si tratta comunque di un gesto antisemita. «A Lestizza non si sono mai verificati episodi di odio o pregiudizio razzistico verso gli ebrei - ha sottolineato - e sono sicuro che anche in questo caso non si tratta di un gesto che vuole ineggiare al nazismo. Probabilmente è lo sfogo di qualcuno per dissapori interni al paese. Quello che posso dire è che il richiamo al nazismo non va mai bene a prescindere dalle motivazioni». La stessa scritta era comparsa alcune settimane fa anche in un cantiere edile a Tolmezzo scatenando le proteste dell’Anpi che aveva anche presentato denuncia ai carabinieri.
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