«La sentenza è specchio della nostra società»

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione dell’avvocato Francesco Silvestri che ha difeso il padre portato in tribunale dalla figlia per ottenere il mantenimento.“O tempora, o mores, (Che tempi! Che...
Riceviamo e pubblichiamo la riflessione dell’avvocato Francesco Silvestri che ha difeso il padre portato in tribunale dalla figlia per ottenere il mantenimento.


“O tempora, o mores, (Che tempi! Che costumi!) verrebbe da esclamare pensando alla vicenda del padre da me assistito nel noto processo assurto alle cronache italiane di questi giorni. Tutti i media scandalizzati della decisione del Tribunale di Pordenone, sociologi e opinionisti a far gara nel dire che i Giudici dovevano decidere in maniera esattamente opposta. La realtà è invece più banale: il Tribunale di Pordenone (ed anche la Corte d’appello) non hanno fatto altro che mettere nero su bianco quanto già avviene da tempo nelle aule di giustizia.


Forse che le richieste di Veronica Lario a Berlusconi siano meno offensive verso il sentire comune? Quante richieste abnormi si formulano al Giudice nella cause di separazione? Quante richieste vengono formulate con la sola volontà di punire economicamente il coniuge separato o la ex moglie, quante volte vengono strumentalizzati i figli nei processi e quanto vengono comprati con regali e uno stile di vita fuori misura?


Il tribunale ha preso atto della realtà della nostra società votata a dare il meglio a propri figli anche se spesso il meglio è nemico del bene. Siamo inflessibili verso gli altrui difetti e tolleranti verso i nostri.


In questi giorni poi ho spiegato a molte persone la
ratio
della decisione partendo dal presupposto che non si può pensare che ben sei giudici abbiano preso un abbaglio. L’errore invece a mio avviso sta nell’essersi allontanati dalle regole e dai principi che devono fondare una società in senso moderno.


La famiglia non educa più ma fornisce servizi (vitto alloggio, soldi, vacanze telefonini etc) la scuola non forma ma è diventato un ente assistenziale un parcheggio per i giovani, e le bocciature sono ormai ai minimi storici, i figli hanno diritti ma guai a parlare di doveri e il mondo del lavoro è così rigido che se pensi di mandare tuo figlio a fare qualche lavoro nei fine settimana o d’estate ti scoraggia la normativa (cosa che invece in altri paesi non avviene), l’università ha aperto corsi di laurea assolutamente inutili.


Cosa ci si aspettava che uscisse fuori dal Tribunale? Per quale motivo i giudici dovrebbero fustigare i costumi sociali come Cicerone nelle orazioni contro Verre? Morale della favola, l’intervento e i commenti sui giornali e media sembrerebbero dire che gli italiani non la pensano come i giudici e che le corti italiane dovrebbero rivedere il loro orientamento. Speriamo, pro futuro, che sia così.


Questa che è una storia bruttissima è diventata alla fine solo brutta e speriamo che la figlia del mio cliente non finisca ancora agli onori della cronaca per essere stata invitata a un reality show.




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