La Serie A e la B ripartono il 20 giugno, a metà giugno le ultime gare di Coppa Italia

Habemus Papam. Anzi no, la data della ripartenza della serie A. L’annuncio lo ha dato giovedì 28 maggio alle 19.46 il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora al termine della video conferenza con il presidente della Figc Gabriele Gravina e le altre figure di riferimento del calcio italiano. Attenzione, però, perché, si conosce la data della ripresa della serie A, ma non il calendario che dovrebbe essere ufficializzato nella giornata odierna. Il 20 giugno si giocheranno la giornata numero 27 (in quel caso l’Udinese sarebbe di scena a Torino contro i granata) o le quattro partite di recupero del 25º turno?

Anche per il Pordenone ripartirà la corsa alla gloria
Udine 10 gennaio 2020 Pordenone al Mv ©Foto Petrussi

A prescindere dalle scelte che verranno prese oggi, può essere soddisfatta l’Udinese che, sia attraverso il patron Gianpaolo Pozzo che con le parole del responsabile dell’area tecnica Pierpaolo Marino, confidava in una ripartenza per il 20 e non per il 13.

Gotti e il suo staff avranno ancora tre settimane piene per calibrare al meglio il motore di De Paul e compagni che poi, scendendo in campo ogni tre giorni, non avranno la possibilità di fare allenamenti veri e propri. Per i preparatori atletici, comunque, avere una data di riferimento permetterà di programmare in maniera corretta il lavoro da qui in avanti.

«Il campionato di calcio di serie A ripartirà il 20 giugno – le prime parole del ministro Spadafora –. Mi sono confrontato con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha espresso compiacimento per la soluzione unitaria trovata insieme al mondo del calcio». L’incontro in video conferenza tra Spadafora, Gravina (Figc) Dal Pino (Lega di serie A) Balata (Lega di serie B), Ghirelli (serie C), Sibilia (Lnd), Tommasi (Aic), Ulivieri (Aiac) e Nicchi (Aia) era fissato per le 18.30, ma è iniziato con qualche minuto di ritardo. Sono stati sufficienti 40 giri di lancette per confermare l’accordo.

«Nel pomeriggio – ha spiegato il ministro – era arrivato l’ok del Comitato tecnico scientifico al protocollo proposto dalla Figc per la ripresa delle partite. Il Cts ha confermato la necessità imprescindibile della quarantena fiduciaria delle squadre qualora un componente del gruppo risultasse positivo al coronavirus. Abbiamo inoltre avuto la garanzia che il percorso dei tamponi che i club effettueranno non avrà alcuna via preferenziale né andrà a ledere i diritti degli italiani». Poi ha concluso: «La riunione con tutte le componenti, che ringrazio per la collaborazione, è stata molto utile. Oggi l’Italia sta ripartendo ed è giusto che riparta anche il calcio, perché ci sono tutte le condizioni di sicurezza e perché è arrivato l’ok del Cts».

Al momento, il protocollo previsto dalla Figc e approvato dal Cts prevede che in caso di una positività di un tesserato, la squadra vada in quarantena per quattordici giorni (a proposito: ieri è risultato negativo il presunto positivo dello staff tecnico del Bologna).

Il protocollo attuale, però, potrebbe subire delle variazioni nel caso in cui la situazione sanitaria dovesse migliorare con un calo della curva dei contagi. Si navigherà a vista e sarà quindi importante anche per il calcio continuare a rispettare le regole.

Da qui la rinnovata proposta di Spadaforora di far vedere le partite in chiaro. «Sono in corso contatti anche con i broadcaster che hanno i diritti delle partite di campionato, e le prime interlocuzioni sono positive. Il mio auspicio è che ci sia un segnale da parte di Sky, ovviamente nei limiti del possibile, che possa andare incontro alla volontà di tutti gli italiani di vivere questa ripresa con passione e anche evitando assembramenti in luoghi pubblici per andare a vedere le partite».

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