La solidarietà dei friulani, case e stanze per i profughi dall’Ucraina: messi a disposizione decine di appartamenti
UDINE. Le prime convenzioni con i Comuni sono pronte, a Castellerio di Tricesimo, dove l’Azienda sanitaria Friuli centrale ha attivato un punto di triage sanitario, la Caritas ha messo a disposizione una struttura con un’ottantina di posti letto.
Il Comune di Tricesimo ha ricevuto tre appartamenti da privati, Taipana garantisce 20 posti letto, mentre l’associazione Ucraina-Friuli ha in mano un elenco con 54 nominativi di persone pronte ad accogliere i profughi ucraini non solo nelle seconde case.
Gli albergatori non sono da meno con 150 posti letto assicurati, fino a fine maggio, negli alberghi a Lignano. E la Protezione civile ha avviato la raccolta fondi “Aiutaci ad aiutare” attraverso il sistema Pagopa.
I comuni
La rete della solidarietà si rafforza di giorno in giorno: «Sto registrando una buona disponibilità dei sindaci a siglare le convenzioni», conferma il prefetto di Udine, Massimo Marchesiello, nel confermare la stesura della convenzione con il Comune di San Daniele. Il sindaco Pietro Valent apre sei appartamenti di proprietà pubblica: «Due sono a disposizione al centro anziani per accogliere altrettante famiglie in arrivo. Complessivamente arriviamo a una ventina di posti letto».
Altrettanti sono stati ricavati nelle canoniche e nelle case private messe a disposizione dal Comune di Taipana, qui il sindaco Alan Cecutti, attende le indicazioni della Prefettura.
Lo stesso fa il sindaco di Tricesimo, Giorgio Baiutti: «Tre privati sono pronti ad accogliere in appartamenti che non usano i profughi ucraini». Baiutti ringrazia anche perché il Comune non ha alloggi di proprietà, mentre il sindaco di Gemona, Roberto Revelant, lunedì incontrerà i vertici della Caritas e delle associazioni per valutare come organizzare l’accoglienza.
«Alcuni privati hanno già offerto le loro case – spiega Revelant –, mentre il Comune ha qualche piccolo appartamento da poter utilizzare». Al fianco dei sindaci c’è l’Anci, l’associazione dei comuni si è messa a disposizione della Prefettura per tutto ciò che riguarda gli aspetti amministrativi.
Il presidente Dorino Favot: «Siamo pronti a garantire la comunicazione in tempo reale, a registrare i numeri e a sbrigare tutte le incombenze burocratiche». A Prata di Portene, invece, il presidente dell’Anci ha già ricevuto sei offerte di alloggi da parte dei privati.
Gli albergatori
Altrettanta attenzione verso gli ucraini arriva dagli albergatori del Friuli Venezia Giulia. «A Lignano – conferma il presidente della locale Confcommercio, Enrico Guerin – fino a fine maggio sono disponibili 150 posti, poi valuteremo il da farsi». Anche la presidente regionale di Federalberghi, Paola Schneider, conferma la disponibilità dei colleghi, soprattutto di quelli che non rientrano nei circuiti turistici invernali. Difficile fare una stima, non a caso la presidente rinvia ogni dettaglio all’arrivo effettivo dei profughi.
La mobilitazione ucraina
Parallelamente ai canali istituzioni si è mobilitata la comunità ucraina presenti sul territorio. Mediamente, in ogni comune medio grande si contano da 30 a 50 cittadini ucraini, tutte queste persone, coordinate dall’associazione Ucraina–Friuli, garantiscono alloggi e posti letto.
«Grado, Cormons, Udine e Rivignano abbiamo disponibilità di stanze case in diversi comuni, confermate da 54 persone» spiega Ruslana Rusyn, sempre pronta a intercettare gli sos dei connazionali in difficoltà e a trovargli una sistemazione. Tra i privati che hanno messo a disposizione dei profughi i loro appartamenti c’è anche Antonio Degano di Udine: «Ho fatto quello che ho potuto per aiutare le mamme con i bambini».
Gesti analoghi arrivano pure dagli ucraini presenti da anni in Friuli, che con i risparmi hanno acquistato la casa e ora la aprono ai connazionali in difficoltà. —
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