La start up Pasta & Sugo chiude i battenti di un locale a Venezia

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Perde uno dei suoi biglietti da visita ma non si dà per vinto. Pasta & Sugo, progetto con il cuore a Cordenons e nove punti vendita in Italia ed Europa, chiude uno dei due locali di Venezia, quello in campo San Barnaba. L’attività era stata una delle prime ad aprire con il marchio Pasta & Sugo ma è ora costretta ad abbassare le serrande a causa della combinazione fatale di acqua alta e Covid.

«Sono state due bombe atomiche – spiega Ernesto Pernat, anima di Pasta & Sugo – e noi siamo una start up».

Un progetto, quello di Pasta & Sugo, “made in Cordenons” e che ha fatto molto parlare di sé. Un franchising tutto italiano che mette al centro due simboli del Belpaese, pasta e sugo, declinati secondo i dettami dello street food. «Abbiamo sviluppato il progetto all’interno della Ceu di Cordenons – spiega Pernat – producendo l’arredamento e la work station. Inoltre lavoriamo con la Tmt di Pordenone. Al momento abbiamo aperto nove punti vendita, metà in Italia e metà in Europa. Tre sono ancora chiusi a causa del Covid».

E proprio il coronavirus ha contribuito alla dichiarazione di fallimento – la sentenza è di pochi giorni fa di fronte al tribunale di Pordenone – di Pasta e Sugo Retail srl in liquidazione. L’adunanza dei creditori è fissata per il 10 novembre.

«Si tratta di una delle due attività commerciali di Venezia – continua Pernat – il rallentamento portato dal Covid ha creato una mancanza di liquidità da parte della corporate, impegnata tra l’altro in un’attività di espansione in Florida, a Miami. Ma con il Covid si è bloccato tutto».

Alla base del fallimento del locale di campo San Barnaba, però, c’è anche l’acqua alta eccezionale che lo scorso anno ha colpito la città lagunare.

«Quell’evento, unito all’apertura di molti hotel a Mestre, ha contribuito. Noi siamo una start up e in casi come questi è difficile farcela senza essere sostenuti finanziariamente. Dispiace perché quel locale era il nostro biglietto da visita, il nostro fiore all’occhiello. Ma sono mesi difficili: per gli Stati Uniti abbiamo fatto grossi investimenti e ora in Florida c’è di nuovo il lockdown. Il progetto, però, continua». —

V.V.

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