"La statua di padre Pio che ho in giardino mi ha salvato la vita"

Parla l’abitante della casa su cui si è abbattuta la struttura: «Ero appena rientrato dopo aver messo a stendere»

PORCIA. «Fosse caduta un minuto prima mi ammazzava. Ne sono certo, a salvarmi è stato Padre Pio».

Massimo Gallo, 42 anni, ha fatto appena in tempo a chiudersi alle spalle la porta della cucina che dà sul cortile prima che l’enorme gru si abbattesse sul giardino della sua abitazione, al civico 2 di via Alfieri, dopo aver colpito il cornicione della casa e distrutto la pergola e il capanno degli attrezzi. L’uomo, padre di famiglia, era a dir poco sconvolto nel raccontare quegli attimi terribili.

«Ero uscito a stendere il bucato, sono rtimasto fuori pochi minuti, poi sono rientrato in cucina. In quel momento ho sentito un frastuono incredibile: riaperta la porta ho visto il disastro e ho capito che, per pochi secondi, non mi sono ritrovato là sotto».

Così racconta Gallo, indicando il punto in cui, qualche istante prima, si trovava: lo stendibiancheria, sepolto sotto tonnellate di acciaio. Quando è avvenuto lo schianto era da solo in casa. La moglie era al lavoro, e le bambine a scuola per frequentare uno degli ultimi giorni di lezione prima delle vacanze estive. «Una vera fortuna», ha sospirato la compagna di Gallo, rientrata a casa per stare accanto al marito.

Una tragedia evitata, ne è convinto il padrone di casa, grazie a una benedizione dal Cielo. Quindici giorni fa, proprio quando il cantiere si rimetteva all’opera dopo oltre un anno di fermo, Gallo aveva posizionato in giardino una statuetta votiva raffigurante Padre Pio, santo a cui è devoto.

«L’ho costruita con le mie mani. Ha protetto me e la mia abitazione, mi ha salvato». L’ha ripetuto più volte, indicandola nel giardino, accanto al capanno degli attrezzi distrutto.

Che ci si creda o meno, fatto sta che la statuetta è rimasta integra e non si è mossa dal suo posto mentre la gru si abbatteva a un metro da essa, in un giardino largo poco più di tre metri.

«È caduta proprio in mezzo al cortile, bastava un metro più a destra o a sinistra e avrebbe fatto una strage. Sarebbe potuta crollare mentre passava un pedone o un'automobile».

Nonostante fossero sconvolti, i coniugi Gallo hanno aperto le porte della loro casa alla passante che, trovandosi per strada al momento del crollo, si è vista la gru piombare giù davanti agli occhi. In preda allo choc, la donna è stata visitata da un medico di base avvertito proprio dalla famiglia che vive al civico 2 di via Alfieri.

Un’ora e mezza circa dopo l’incidente, anche Massimo Gallo, provato dagli avvenimenti della mattinata, si è sentito poco bene ed è stato accompagnato in ospedale per accertamenti.

Il tremendo incidente non è stato un fatto imprevedibile secondo il padrone di casa. Le avvisaglie di ciò che poi è successo risalgono a giorni fa.

«Ne parlavo con mia moglie – ha raccontato Gallo –, guardando dalla finestra l’enorme braccio della gru “ballare” a destra e a sinistra sotto i colpi del vento. Non ci pareva fosse normale che dondolasse in quel modo». Poco tempo dopo, purtroppo, i timori della famiglia si sono rivelati fondati.

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