La storia di Sant’Osvaldo-San Paolo raccontata in 396 fotografie d’epoca
Una storia raccontata in 396 foto. La storia di un quartiere, quello di Sant’Osvaldo e San Paolo, e della sua gente. Ci sono i volti di chi ha aiutato a farlo rinascere dopo lo scoppio del 1917, di chi ha contribuito a sostenere la scuola dell’infanzia, di chi si è dedicato alle chiese di Sant’Osvaldo e di San Paolo, di chi si è impegnato a far crescere le attività parrocchiali, economiche e sociali. Sono stati i commercianti, gli artigiani, i sacerdoti, gli industriali, gli agricoltori che in vari modi qui hanno operato aiutando queste realtà a svilupparsi. Sono stati i cittadini fortemente legati al loro quartiere.
Scatti, questi, che sono stati raccolti in oltre due anni di ricerca, di passa parola tra i residenti, di foto riemerse dalle soffitte e cercate in vecchi album. Immagini finora dimenticate, spezzoni di un passato che non si vuole dimenticare. Una mobilitazione che si è estesa in tutta Italia come raccontano i curatori della mostra “Attività nel quartiere di S. Osvaldo e S. Paolo” Massimo Turco e Paola Meroi. L’esposizione, che si potrà visitare il sabato e la domenica (dalle 10 alle 16) fino al 23 gennaio all’oratorio “La Sede” di via Bertiolo a Sant’Osvaldo, è stata inaugurata alla presenza del sindaco Pietro Fontanini, dell’assessore Maurizio Franz e del rappresentante dell’Afds Alessandro Bertoli con la partecipazione della banda di Orzano. «Con queste 396 foto vogliamo far vedere un pezzo di storia – racconta Turco – in occasione di diverse ricorrenze dei prossimi due anni. Saranno festeggiati infatti i 50 anni della chiesa di San Paolo, i 100 anni della chiesa di Sant’Osvaldo e i 98 della scuola dell’infanzia. Grazie al sindaco e all’amministrazione che hanno supportato questa iniziativa, alle associazioni che ci hanno sostenuto e a tutte le persone che hanno contributo alla realizzazione della mostra con le loro foto».
E così ecco le attività del quartiere suddivise per le vie, i suoi personaggi che ne hanno fatto la storia, gli edifici che l’hanno caratterizzato. L’ex pastificio Storti e il mulino Menazzi, il laboratorio di tortellini, i negozi di alimentari e di abbigliamento, l’ex centro di recupero carta fino alle ex ferriere. Un viaggio attraverso gli scatti d’epoca che permettono di comprendere quanto e come è cambiato il territorio. —
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