La storia di Torviscosa in una mostra

Inaugurata “Labor omnia vincit”: esposti gli scatti d’epoca della nascita dello stabilimento

TORVISCOSA. “Labor omnia vincit” è il verso virgiliano caro a Franco Marinotti, il “fondatore” di Torviscosa, e per questo impresso sul monumentale cubo di cemento a lui dedicato e collocato davanti allo stabilimento industriale.

Forse Virgilio, nelle sue Georgiche, non intendeva essere così trionfalistico, ma per la Snia Viscosa e il suo emblematico presidente il motto deve essere risultato perfetto per descrivere l’esperienza industriale iniziata nella Bassa friulana alla fine degli anni Trenta.

È per questo che il Comune di Torviscosa lo ha scelto come titolo per la mostra fotografica, inaugurata al Cid dal sindaco Roberto Fasan e dall’assessore Mareno Settimo, alla presenza dell’assessore regionale Gianni Torrenti, che ripercorre la storia dell’origine autarchica di questo paese-fabbrica attraverso le immagini che la stessa Snia Viscosa aveva, all’epoca, commissionato a importanti studi fotografici per documentare l'impresa.

Per buona parte, le migliaia di fotografie prodotte all’epoca sono corrispondenti alle finalità propagandistiche e celebrative tipiche del periodo.

Per questa mostra, però, si è scelto di dare spazio alla parte più documentaristica e di proporre soprattutto le immagini che rappresentano le condizioni di lavoro e di vita delle migliaia di lavoratori coinvolti nel grande progetto industriale della Snia Viscosa.

I soggetti privilegiati della mostra sono quindi le donne e gli uomini, braccianti e operai, che parteciparono alla trasformazione del borgo di Torre di Zuino nella nuova “città della cellulosa”, ritratti durante il lavoro o nei momenti di pausa, ma anche nella vita privata e quotidiana.

Sono in particolare queste ultime fotografie a rappresentare un documento sulla storia sociale estremamente raro e perciò altrettanto interessante: scatti che testimoniano le misere condizioni di vita della Bassa friulana ancora alla fine degli anni Trenta, così lontane dall’immagine visiva con cui il regime cercava di costruire il consenso.

Curatore della mostra è Marco Di Marco, esperto di tecniche e di storia della fotografia. La mostra resterà aperta il sabato dalle 15 alle 20 e la domenica dalle 10

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