La storia raccontata dai sepolcri degli illustri

Tombe e opere d’arte ricordano, tra gli altri, Flora, Galvani, Togni, Ellero, Zanussi, Puccini, Ado Furlan, Monti e De Paoli



Sapevate che il Flora è un istituto intitolato a Federico (1867-1958), senatore del Regno, accademico dei Lincei, docente all’Università di Bologna? Che Aristide Togni e la moglie Teresa De Bianchi sono i fondatori dell’omonimo circo? Che piazza Ellero dei Mille prende il nome da Enea, uno dei tre garibaldini ufficiali di Pordenone, con Fantuzzi e Bertossi (cui sono dedicate altrettante vie cittadine), che partì da Quarto e unificò l’Italia? Nessun quiz, è la storia di Pordenone vista dal... cimitero urbano.

Sì, grazie alla Propordenone e al Comune, Susi Moro e Francesco Boni de Nobili hanno condotto la prima visita guidata tra personaggi illustri ed arte nel camposanto “storico” di via Cappuccini, ovvero nel primo dei tre nuclei. Vediamone alcuni.

Nitteti Puccini vedova Marsili (nata a Lucca nel 1854 e morta in città il 2 giugno 1928, dove aveva risieduto nei pressi dell’attuale La Bottega) era la sorella del noto musicista Giacomo. Poco più avanti, riposano lo scultore Ado Furlan (1905-1971) con la moglie Ester Scaini e i genitori Domenico e Caterina Pagotto, il senatore del Regno Gustavo Monti, la medaglia d’oro al valor militare Guido Monti (1888-1917) e Ugo Peratoner fu presidente nazionale dell’Ordine dei medici.

Il casato del notaio Giuseppe Salice è vegliato da una statua marmorea di Luigi De Paoli (a sua volta sovrastato da un angelo liberty), accanto a Pia Baschiera Tallon, fondatrice dell’omonima scuola di musica.

In via Cappuccini riposano anche lo svizzero Emilio Wepfer che con Amman fondò l’omonimo cotonificio e abitava a Villa Carinzia, Valentino Galvani (1829-1879), imprenditore nel settore delle cartiere e della ceramica, patriota incaricato di procurare volontari in Cadore per organizzare l’insurrezione risorgimentale. Ancora, la famiglia di Riccardo Cattaneo, Ottaviano Montereale Mantica (che aveva casa nell’attuale sede di rappresentanza della Cciaa).

Al centro del cimitero la chiesetta mausoleo dei Signori di Porcia, la Pietà nel vialetto centrale dove riposano i familiari di Carlo Endrigo («di loro nulla sappiamo, chi sa, si faccia avanti a integrare la storia), la grande e semplice lasta in marmo sotto la quale riposano Lino Zanussi e familiari.

Tanti altri nomi, attorno al primo campo: Vincenzo Pinali (medico che donò il patrimonio librario all’Università di Padova), Pietro Nigra (pedagogo), le famiglie Policreti, Marchi e Nardini (le cui cappelle ospitano le migliori opere di De Paoli, ovvero la figura virile eroica e l’Angelo della morte), i benemeriti pordenonesi (tra cui il padre della Provincia di Pordenone il senatore Gustavo Montini), monsignor Luigi Coromer (parroco di San Giorgio per cinquant’anni), la famiglia Cossetti. Tanti volti, tanta arte, tanta storia di Pordenone. E tanto interesse: la Pro sta organizzando una seconda visita per l’autunno. —



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