La tecnologia 5G è arrivata in Friuli, installati i primi quattro ripetitori / Dubbi e domande, dite la vostra

Qual è il prezzo da pagare per l’iper-connessione? Per avere, cioé, dispositivi mobili sempre più performanti, che “prendono” ovunque, capaci di scaricare una mole di dati sempre maggiore in frazioni di tempo sempre minori? Sono le domande che agitano il dibattito sullo sviluppo della rete cellulare di ultima generazione, il 5G, destinata a diventare realtà nell’arco di qualche anno anche in Italia, dopo l’avvio della sperimentazione che per il momento riguarda le grandi città. Senza dimenticare le possibili conseguenze sulla salute. Potete dire la vostra sull'argomento lasciando un commento in calce all'articolo. Ma potete anche chiederci ulteriori delucidazioni per soddisfare una vostra richiesta o far luce su un aspetto che non vi è chiaro. In tutti i casi, vi risponderà l'autore dell'articolo, Christian Seu.
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UDINE. Attesa da istituzioni e imprese, avversata dai comitati preoccupati per i potenziali rischi per la salute, guardata con curiosità dall’utente medio, la tecnologia 5G è sbarcata in Friuli Venezia Giulia. L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) ha registrato nelle scorse settimane la realizzazione di quattro impianti di telefonia di ultima generazione in regione: due in provincia di Udine, uno nell’Isontino e uno in provincia di Pordenone, tutti installati da Telecom. Il gestore telefonico, tuttavia, si affretta a specificare che al momento non è prevista «l’accensione a fini commerciali» dei ripetitori.
Tradotto: i tralicci ci sono, sono (lo sono tuttora?) accesi come confermerebbero le misurazioni effettuate da Arpa ma non sono ancora al servizio degli utenti, che del resto non hanno neppure i dispositivi necessari a sfruttare la trasmissione dati ad altissima capacità.
Quattro ripetitori. I primi due impianti ad essere attivati, il 10 gennaio, sono stati quelli installati nei pressi del centro commerciale Città Fiera di Torreano di Martignacco. Uno si trova nel parcheggio principale del mall, davanti a Leroy Merlin; l’altro si trova nell’area di sosta retrostante il corpo principale della struttura commerciale, in via del Cotonificio.
Risulta attivato quattro giorni dopo, il 14 gennaio, il ripetitore piazzato nella zona artigianale di Gorizia, in via del San Michele, a poche decine di metri dalla sede della Protezione civile e a qualche passo in più dal confine con il comune di Savogna. Il giorno successivo, il 15 gennaio, è stato attivato invece l’impianto installato nella zona industriale di San Quirino (Pordenone), tra la regionale 251 e la provinciale 53. I quattro tralicci sono di Telecom, che assieme a Iliad e Vodafone ha ottenuto dal Ministero dello Sviluppo economico cinque lotti di frequenze sulle quali si baseranno le infrastrutture necessarie a far funzionare il 5G.
Telecom frena. L’attivazione degli impianti è al momento slegata dalla commercializzazione della nuova tecnologia. «In questa fase non è previsto un piano di sviluppo commerciale della rete in Friuli», fanno sapere dal quartier generale di Tim per il Nordest. In sostanza, il posizionamento dei ripetitori costituirebbe soltanto il primo passaggio per l’infrastrutturazione della nuova tecnologia, già in fase di sperimentazione nell’area metropolitana di Milano, a Prato, L’Aquila, Bari e Matera.
Le altre richieste. Prima di ottenere il placet degli uffici comunali dell’edilizia privata che rilasciano i permessi a costruire, le compagnie telefoniche devono passare il vaglio della struttura operativa di Protezione dall’inquinamento elettromagnetico dell’Arpa Fvg. I funzionari dell’agenzia regionale effettuano una serie di simulazioni a tavolino, partendo dai dati cartografici: un software permette di calcolare una stima del campo elettromagnetico a varie altezze, escludendo gli impianti che “incrociano” con edifici o aree densamente abitate.
Non a caso i quattro ripetitori attivati all’inizio dell’anno sono stati posizionati in aree commerciali, artigianali e industriali. Sul tavolo dell’Arpa giacciono diverse decine di richieste di parere sull’installazione di ripetitori di ultima generazione: il Comune di Udine, ad esempio, ha confermato nei giorni scorsi che Iliad Italia ha formulato una richiesta per posizionare tre antenne in altrettanti luoghi del capoluogo friulano.
Lo sviluppo. In Italia siamo ancora all’anno zero. In altri Paesi lo sviluppo del 5G è già consolidato: una ricerca di Deloitte evidenzia come in Giappone siano ad esempio già attivi 17,4 impianti per ogni 100 mila abitanti, mentre in Cina sono fermi a 14,1. In Europa il riferimento è la Germania, con 8,1 ripetitori per ogni 100 mila abitanti. L’Accordo di programma per lo sviluppo della banda ultra larga tra la Regione Fvg e il Ministero dello sviluppo economico mette in campo risorse per complessivi 101 milioni di euro, di cui 86 dal Fondo Sviluppo e Coesione, 12 dal Programma di sviluppo rurale e 2,5 dal bilancio dell’amministrazione regionale, come confermato nell’ultima seduta d’aula dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti.
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