La tragedia di Udine, trenta euro per una dose della droga “gialla” che uccide
Basta valicare i confini regionali che la situazione cambia: in Veneto l’eroina è considerata un’autentica piaga. Sono i dieci i morti per overdose da diacetilmorfina dall’inizio dell’anno, con Mestre che nell’ultimo triennio detiene il triste primato della località con il maggior numero di decessi legati all’assunzione fuori misura dello stupefacente

Noale (Venezia):..sequestro di eroina a Maerne da parte dei Carabinieri..30/01/2004 © Light Image studio..Chiarin
Trenta euro sono sufficienti per acquistare una dose di eroina. «A Udine non c’è praticamente mercato: costituisce appena il 2 per cento dello stupefacente sequestrato», spiega il vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan, che guida la Squadra Mobile della questura friulana. Basta valicare i confini regionali che la situazione cambia: in Veneto l’eroina è considerata un’autentica piaga. Sono i dieci i morti per overdose da diacetilmorfina dall’inizio dell’anno, con Mestre che nell’ultimo triennio detiene il triste primato della località con il maggior numero di decessi legati all’assunzione fuori misura dello stupefacente.
La pista veneta non è dunque esclusa a priori dagli inquirenti, anche perché l’eroina ritrovata nei bagni della stazione ferroviaria dagli agenti della Polfer, guidati dal commissario Stefano Cadelli, potrebbe essere quella “gialla”, da un paio d’anni a questa parte la più ricercata sul mercato. Il nome della sostanza deriva dal colore delle dosi: è fino a cento volte più pura di quella che si trovava in strada fino a qualche anno fa. L’eroina viene tagliata con un potentissimo analgesico a uso ospedaliero, il Fentanyl, con un’efficacia che risulta così essere anche cinquecento volte superiore alla morfina.
In Friuli l’emergenza non esiste. Le attività mirate organizzate da polizia e carabinieri portano quasi quotidianamente al sequestro di marijuana e hascisc, meno spesso di droghe sintetiche. Ma il ricorso all’eroina, massiccio negli anni Ottanta anche nelle nostre zone, è marginale. «Non c’è alcun allarme – ripete Ortolan –. Dalle nostre parti l’eroina non è diffusa, men che meno tra giovani e giovanissimi».
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