La tranquillità dell'Udinese, Soldati: «Estranei all’inchiesta»
UDINE. Ieri mattina la Guardia di Finanza ha bussato anche alla sede dell’Udinese. Erano circa le 10 del mattino quando due finanzieri si sono presentati allo stadio Friuli per chiedere la documentazione riguardante i contratti stipulati tra il club friulano e il calciatore Ferdinando Sforzini acquistato dal club bianconero nell’estate del 2005 dal Sassuolo e rimasto sotto contratto con l’Udinese fino al 2011 prima di essere ceduto a titolo definitivo al Grosseto.
L’attaccante, oggi di proprietà del Pescara, allora fu acquistato per una cifra attorno ai 400 mila euro e a rappresentarlo era il procuratore Lionello Manfredonia, ex calciatore di Juventus e Lazio.
Al momento dell’arrivo in sede delle Fiamme gialle nella sede bianconera non c’erano nè il presidente Franco Soldati, nè il responsabile dell’amministrazione Alberto Rigotto che sono arrivati un secondo momento per offrire la loro collaborazione.
I primi lanci di agenzia hanno parlato di una perquisizione della Gdf negli uffici del club bianconero che poi, attraverso un comunicato ha precisato che si è trattata di «una richiesta di consegna di documentazione». Alle 14.15 i finanzieri hanno lasciato gli uffici che si trovano all’interno dello stadio Friuli con la copia del materiale sia in formato cartaceo che elettronico.
Per quanto si è potuto apprendere il coinvolgimento del club bianconero all’interno dell’inchiesta fatta partire dalla procura di Napoli e che vede nel ruolo di indagati i procuratori argentini Alejandro Mazzoni, Leonardo Rodriguez e Alessandro Moggi, ex Gea e figlio di Luciano, ex dg della Juventus, è molto marginale.
«Abbiamo fatto visionare e poi consegnato ai finanzieri tutti i contratti richiesti, relativi alla storia del giocatore», ha spiegato il presidente Franco Soldati, concludendo che «l’Udinese risulta del tutto estranea all’inchiesta».
Secondo quanto riportato sulla richiesta di consegna di documentazione presentata ieri alla dirigenza friulana Ddai militari della Guardia di finzna, la procura di Napoli starebbe indagando su «condotte finalizzate all’evasione dell’imposta dei redditi e su un articolato sistema di relazioni finalizzato alla sottrazione all’imposizione fiscale di significative risorse finanziare provenienti dalla conclusione di rapporti professionali di calciatori professionisti», ovvero una sorta di buonuscita.
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