La Volvo a Ferri: è l’undicesimo marchio del gruppo
UDINE. Ferri Auto non si ferma più e nella bufera della peggior crisi di tutti i tempi per il settore auto pianta l’undicesimo albero sulla sua nave. Dopo i marchi Lancia, Kia, Hyundai, Subaru, Alfa Romeo, Mitsubishi, Renault, Dacia, Ssangyong e Abarth il gruppo di Tavagnacco mette le mani su Volvo a Udine, Gorizia e Trieste. L’operazione è stata perfezionata in questi giorni. «Abbiamo affittato il ramo d’azienda della Carnelutti, concessionario storico in Friuli, che continuerà a gestire le vendite Land Rover – spiega Giorgio Sina, presidente del gruppo –. Abbiamo trovato un accordo anche con la Volvo Italia che ci ha dato il mandato: hanno appoggiato, senza riserve, la nostra candidatura. Le nostre credenziali parlano per noi: siamo conosciuti in buona parte della regione».
La sede della concessionaria resterà in via Nazionale a Tavagnacco e lo stesso vale per il personale. Ancora Sina: «Vogliamo dare continuità al marchio Volvo che vanta su clientela molto fidelizzata. Per farlo dovevamo anche garantire la sede e il mantenimento del personale impegnato su quel marchio, soprattutto nella fase post-vendita. Alle vendite, invece, sarà inserito un nostro responsabile, cui aggiungeremo altri venditori».
Sina non quantifica il valore dell’operazione, ma conferma la capacità del suo gruppo in un momento tanto difficile. «Abbiamo chiuso il 2012 con un aumento del fatturato: 53 milioni. Buoni anche i margini. Contiamo su 70 dipendenti e, adesso, su undici marchi. Il segreto del successo è tutto qui: offrire più marchi e servizi concentrando la gran parte dei marchi nello stesso punto. Se Volvo resta in via Nazionale tutte le altre marche – esclusa la Renault che è a Treviso – sono in IV Novembre a Feletto Umberto. Riuscendo ad ottimizzare i costi possiamo anche offrire al pubblico prezzi e promozioni particolarmente vantaggiosi. E lo stesso vale per il settore dell’usato e per i servizi di officina. Mettiamoci anche professionalità e formazione del personale e il cerchio è chiuso».
Giorgio Sina, tra l’altro, è capogruppo Auto, moto e ricambi di Confcommercio provinciale e regionale. «Nei prossimi giorni presenteremo i dati sulle vendite del primo trimestre in Friuli Venezia Giulia. Purtroppo il trend rimane fortemente negativo.
Gennaio e febbraio il segno negativo è a due cifre, a marzo decisamente meglio ma sempre in rosso. La situazione generale non ci aiuta: i consumi sono fermi e anche chi potrebbe permettersi qualche piccolo sfizio – che non è soltanto l’auto nuova – preferisce stare fermo ad aspettare. Non so quanto possiamo ancora attendere – conclude Giorgio Sina –: noi, assieme a pochi altri, costituiamo un’eccezione ma in queste condizioni diventa impossibile fare aziende per chiunque».
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